Il testo integrale del servizio pubblicato su Il Giornale
(VZ) Il Parma è ancora lì, appeso al filo di un venditore, Tommaso Ghirardi, che vuole assolutamente liberarsi della società gravata di quasi 60 milioni di debiti, e di un compratore che intende spendere il meno possibile e magari teme che la voragine sia superiore al dichiarato.
Stasera alle 18, al Tardini la nuova proprietà si presenta, ci sarà il vicepresidente Fabio Giordano, avvocato romano, ma non il neopres, Pietro Doca. E’ un albanese italianizzato (si chiamava Doka), abita a Lodi e ha un negozio compro-oro a Piacenza. Martedì sera il presidente uscente Ghirardi annuncia l’accordo ratificato davanti al notaio Posio, la serata dopo retromarcia a u. Frutto anche dell’ironia che accompagna il passaggio, l’inizio del commento su La Gazzetta di Parma era “Diteci che siamo su Scherzi a parte”. E ieri: “Siamo alle comiche”. Perchè si parlava di cordata russo-cipriota, due domeniche fa, probabilmente è stata una manovra del club crociato per mettere fretta agli albanesi. Ovvero al petroliere Rezart Taci, il proprietario vero. Vicino al Bologna nel 2009, interessato al Parma già un mese fa, incalzato ma ancora tentennante. Era stato vicino ad acquisire quote del Milan, oltre Adriatico è molto discusso, inquieta la tifoseria. “Mi chiedo – sussurra Giorgio Pedraneschi, 75 anni, presidente gialloblù all’inizio dell’èra Parmalat -, perchè uno straniero abbia interesse a investire in un club tanto indebitato e così staccato dalla zona salvezza”.
L’ad Leonardi è stato retrocesso a dg, ha cercato lui Taci. In Emilia si chiedono quanto abbia buttato Ghirardi in quasi 8 anni di Parma, secondo l’esperto Luca Marotta, commercialista pugliese, all’ultimo bilancio approvato, un anno e mezzo fa, aveva immesso 56 milioni, compreso il debito iva. La cifra è salita e per questo mamma Gabriella Pasotti, la vera imprenditrice della famiglia, da un anno dice: “Basta buttare soldi con il calcio”.
Ghirardi potrebbe essere costretto a metterne altri, se la cordata si tirerà indietro. “Gli azionisti – spiega l’imprenditore bresciano – mi hanno rassicurato sulla buona riuscita della trattativa, il problema è solo del signor Doca nei confronti loro”. L’albanese però conferma: “Non ho preso il Parma, le valutazioni sono in corso”.