Questa intervista sarebbe dovuta uscire in questi giorni su un quotidiano siciliano, la recupero qui.
Vanni Zagnoli
Palermo-Genoa è proprio la partita di Fabio Liverani, allenatore di 39 anni, reduce dalla retrocessione in 4^ serie inglese con il Leyton Orient. A dicembre subentrò all’ex terzino e ds Mauro Milanese, sulla panchina dei londinesi, in mano all’editore romano Francesco Becchetti, di Agon Channel: due mesi fa, in Albania è stato chiesto il suo arresto.
Fabio, abita a Roma, sull’Appia Antica. Era stato al Palermo nel ’94-’95, nella primavera, e da capitano, nel triennio sino al 2011.
“Lasciai a 35 anni – racconta l’ex regista – e raggiunsi Genova. Iniziai ad allenare, due stagioni con gli allievi e poi il salto in prima squadra”.
Nell’estate di due anni fa, fu una scommessa del presidente Preziosi, abortita dopo 4 punti in appena 6 partite, con il richiamo di Giampiero Gasperini.
“Era partito un cambiamento a livello economico, un ridimensionamento del budget, al punto che il patron mise un tetto agli ingaggi. Scelsero giovani o magari gente da rilanciare dopo stagioni negative: era iniziato questo percorso ma durò troppo poco”.
“Gasperson” peraltro ha riavviato un ciclo brillante quanto il lustro chiuso con l’esonero del 2010…
“Ottimi i risultati, con l’Europa league recente, sfumata per motivi extracalcistici. Del resto il Grifone deve mantenersi nella parte sinistra del campionato e valorizzare talenti: Sturaro, passato alla Juve, Bertolacci al Milan, Perin e Perotti saranno i fiori all’occhiello del prossimo mercato. E poi ci sono tentativi di ripescaggio ai massimi livelli di gente che è stata grande, come lo spagnolo Diego Capel nel Siviglia e allo Sporting Lisbona”.
Il Genoa è più forte dei rosanero?
“Hanno cambiato abbastanza entrambe, senza Dybala e Belotti l’attacco del Palermo è cambiato per due terzi. Sul fronte ligure, incide l’infortunio di Perotti, perciò il pronostico è difficile. Ambedue devono lavorare molto, serve più tempo rispetto a squadre immutate come Lazio e Sassuolo. Un pizzico di vantaggio va ai rosa per il fatto campo”.
Chi deve temere la squadra di Iachini?
“L’aggressività, se i rossoblù fossero già in condizione. Hanno un gioco fisico, zeppo di uno contro uno in mezzo al campo, con il tentativo di aggiudicarsi più duelli possibili. Viceversa, le invenzioni di Vasquez possono fare la differenza, assieme alle altre individualità: al cospetto del collettivo rossoblù”.
Il Palermo migliorerà l’11° posto?
“Sarebbe già molto confermarlo, mantenendo la categoria il più velocemente possibile, per poi valorizzare giocatori. Questo mercato in uscita è stato davvero molto importante, con 50 milioni introitati”.
A 33 anni, Gilardino è sul viale del tramonto?
“Al Genoa l’avevo voluto trattenere, ero convinto che potesse far bene e così è stato, anche con Gasperini. Risulta eccezionale anche in gruppo, un valore aggiunto fuori dal campo. Per il campionato che ha in mente il Palermo, sarebbe un valore aggiunto”.
vzagn