Oggi alla Libreria All’Arco di Reggio Emilia il giornalista sportivo Andrea Barocci ha presentato il suo libro “Un italiano di nome Kobe”: dall’infanzia trascorsa fra Rieti, Pistoia e Reggio Emilia sino ai trionfi sportivi che l’hanno visto vincere cinque titoli NBA e due ori alle Olimpiadi, la storia pubblica e privata di Kobe Bryant, leggenda del basket mondiale.
All’evento era presente la dirigenza al completo di Pallacanestro Reggiana, il ds Alessandro Frosini, l’allenatore Max Menetti e il vice Devis Cagnardi, con l’assistente Donatas Slanina. E poi gli atleti Rimantas Kaukenas, Andrea De Nicolao e Stefano Gentile, il responsabile del settore giovanile Andrea Menozzi e una numerosa rappresentanza del settore giovanile e della scuola basket Reggio. Non annunciati, sono intervenuti anche la presidentessa Maria Licia Ferrarini e l’ad Alessandro Dalla Salda.
In fondo Pallacanestro Reggiana giocava in casa, nel senso che proprietaria della libreria è la famiglia di Maria Bertozzi, per anni alle relazioni esterne della società biancorossa.
Andrea Menozzi ha così raccontato il privilegio di avere allenato Bryant, mentre un amico di Kobe, Ward (madre italiana, padre americano) aveva iniziato a giocare con lui, a Reggio.
“E’ stata un’ora e mezza molto stimolante”, spiega Devis Cagnardi.
L’autore, Andrea Barocci, è giornalista romano e grande appassionato di jazz. E’ responsabile della rubrica pallacanestro per il “Corriere dello Sport – Stadio”, testata per la quale ha seguito i più importanti eventi cestistici degli ultimi anni.
Nel 2011 ha vinto il Premio Reverberi, l’Oscar del basket, che va al miglior giornalista italiano dell’anno.