L’integralità del racconto con la famiglia Giunta. Grazie a Livio Colombo, vicedirettore di Oggi, e alla firma Alessandro Penna
Vanni Zagnoli
A Riccione, all’ultima gara della carriera di Federica Pellegrini, c’erano i genitori, Cinzia e Roberto, la zia (per somiglianza con mamma, giureremmo) e anche i futuri suoceri. Di cui ci ha colpito la disponibilità. Non ci hanno chiesto “per favore niente video, nè foto”, come si sentiamo dire giorno e notte anche soltanto da passanti che vorremmo raccontare, in video, appunto. Fra l’altro la signora stava a 20 metri dal marito, è schiva ma ha abbastanza personalità per raccontarsi.
I Giunta sono gente per bene, normale, sono i genitori di Matteo, l’allenatore di stanza a Verona, che da queste mese è solo il fidanzato della Fede nazionale.
Abbiamo provato con entrambi, per la verità, a chiedere di Filippo Magnini, se hanno fatto pace, in tre, diciamo, e lì è arrivato l’unico no comment. Comprensibile, ovviamente. Perchè Matteo è il cugino di Magnini, che è stato il precedente fidanzato dalla campionessa veneziana, con la famiglia proprietaria di un bar, a Spinea.
La signora Patrizia, 66 anni, dunque, ai campionati nazionali in vasca corta era emozionata, sulla tribuna per l’addio alle piscine della futura nuora.
“Magnini? Non so se si parlino, non ho chiesto nulla”.
Lei è già nonna…
“L’altro mio figlio, Tommaso, mi ha reso nonna, 5 mesi fa, di Camilla.
Non vivranno a casa nostra, a Pesaro: da quando Matteo allena Federica si è trasferito a Verona e raramente viene è venuta a trovarci, per via degli impegni”.
Non gli ha sconsigliato di sposarsi, considerate le precedenti storie della Divina?
“Assolutamente no. L’ho sempre lasciato libero di fare qualsiasi cosa volesse. La data peraltro non c’è ancora, almeno noi non la sappiamo. A marzo, intanto, si sposerà mia figlia”.
Com’è il Matteo segreto?
“E’ come lo vedete, sempre se stesso”.
Ha una bella fisicità, è l’emblema del personal trainer per milioni di italiani in sovrappeso…
“In quanto mamma, io sono di parte.
E’ stato nuotatore, competitivo a livello juniores”.
Un difetto, della coppia?
“Lui è troppo riservato. Federica invece è eccezionale”.
E poi papà Daniele.
“A Riccione abbiamo provato emozioni grandissime – racconta -.
Il figlio è un pezz’è core, come dicono a Napoli anche se noi siamo marchigiani. Sono in pensione, ero un tecnico della Tvs, pentole antiaderenti: da ragazzo sono giocavo a calcio, nella vis Pesaro, sono un autodidatta, dello sport”.
Come vive da futuro suocero, di Federica?
“Come si fa a non essere innamorati del personaggio? E’ una ragazza splendida, sono contento per loro che siano incontrati anche nella vita”.
Hanno rivelato la storia il mese scorso, in realtà è iniziata cinque anni fa, almeno?
“Non datiamola. E’ molto recente, diciamo non più di un paio d’anni. Non abitano neanche dai Pellegrini, a Venezia, convivono già, a Verona”.
Un difetto di suo figlio?
“E’ introverso. Non avesse fatto l’allenatore, magari avrebbe sfondato da nuotatore”.
Quante olimpiadi avete visto?
“Solo Rio, dal vivo. Senza Covid, saremmo andati a Tokyo. Ai mondiali andò la famiglia Pellegrini, non noi”.
Prima di Matteo ebbe anche il francese Lucas, come allenatore.
“E’ un personaggio particolare. Mio figlio non le fa anche da mental coach, peraltro l’ha allenata a 360 gradi°.
Quante volte ha visto piangere sua figlia?
“Diverse, ma è normale”.
Da “Oggi”