Mondiali di volley, Italia-Argentina 3-0, Egonu e Danesi precise. Quarti matematici, oggi la Cina per il primato

(oasport.it)

di Vanni Zagnoli

Con il 3-0 all’Argentina, la qualificazione ai quarti è matematica, l’Italia comunque sarebbe probabilmente passata anche due sconfitte, oggi dalle 13,30 (Rai2 e Skysport1) si giocherà probabilmente il primato con la Cina.

Mazzanti sorprende, insiste con le titolari, anzichè farle riposare contro la nazionale che chiude il girone a 8, assieme a Porto Rico, la qualificazione aritmetica prima del match ancora non c’è. In banda Bosetti e Sylla, Pietrini è di nuovo in panchina, sarà 25-19, 25-18 e 25-17.

L’avvio è argentino, con due punti di margine, l’equilibrio regge sino a quota 13, poi emergono le belle combinazioni offensive delle azzurre, in particolare delle centrali. L’alzata in bagher dai 4 metri di Moky De Gennaro è una perla, la sua specialità, innesca il primo tempo di Anna Danesi, perfetto, vale il 20-15 e l’ipoteca del set, di un match da lì in discesa.

E’ naturale il rilassamento dell’Italia nel secondo parziale, l’Argentina avanza dalla ricezione sfuggita a Sylla, una bordata di Egonu per un attimo fa male a un’avversaria. Dal 7 pari le azzurre non si fanno più raggiungere, dalle battute di Chirichella in poi. I volti di Bosetti e compagne sono rilassati, la superiorità è scontata, fra le schiacciate di Egonu e i tocchi a muro o in primo tempo di DanesiOrro azzecca l’ace, per le nostre è il quarto in un set e mezzo, in un fondamentale che non era stato così premiante.

Danesi è in giornata, entra per un attimo Lubian, a battere, esce subito perchè la mette in rete. Sul 18-11 ci sta un errore nettissimo al servizio anche di Egonu, mentre Bosetti migliora la percentuale in banda. Due chiusure fuori di Egonu e Chirichella non preoccupano, le sudamericane non vanno oltre il -4. Danesi si conferma la seconda marcatrice della nazionale, dietro a Egonu, ieri ha superato con un buon 25 l’ultimo esame di scienze della nutrizione all’università San Raffaele, di Roma, collegandosi dall’ipad, è già laureata in scienze motorie, la facoltà preferita dagli sportivi. Metà rosa di Mazzanti frequenta l’università, Alessia Gennari è l’altra già laureata, debutta nel mondiale, al posto di Bosetti, in questo secondo parziale.

Sul taraflex di Rotterdam, in due set 11 punti arrivano dal centro. “L’abbiamo provato in questi giorni – spiega il viceallenatore azzurro Matteo Bertini -, dobbiamo migliorare la correlazione fra muro e difesa”.

Nel terzo, gli scambi sono lunghi, Sylla chiude a fatica, De Gennaro vola a salvare un pallone che poi non viene trasformato però il vantaggio è confortante, per 10-9. Allenate da Hernan Ferraro, di origine italiana, le sudamericane si perdono, pur mettendo in mostra l’opposto Cugno, classe 2003.

A metà set, Mazzanti decide di far rifiatare Orro, Chirichella ed Egonu, Lubian subisce un muro, Nwakalor attacca bene e Malinov in regia traghetta con serenità, sul 18-14. Rientrano le titolari, Cugno sbaglia due conclusioni e a Paola Egonu spetta l’ultimo punto. Il contrattacco ha funzionato. Senza contestazioni, stavolta, l’arbitraggio di Khattab Taghrid, egiziana, con il velo a coprire il capo e anche, parzialmente, il viso.

“Abbiamo espresso anche un bel gioco – dice Ofelia Malinov, che dall’Europeo in Serbia di un anno fa ha perso il posto -, alzandone il livello, verso i quarti di finale, dove la palla scotterà ancora di più. La Cina è tosta, un bel test per capire a che punto siamo. Puntiamo al primato per un quarto meno complicato”.

Miriam Sylla è più critica. “Siamo contente ma non al 100%, perchè potevamo offrire una prestazione migliore, si poteva essere più belle. Il successo sul Giappone ci ha lasciato un po’ di pesantezza, questa gara era di preparazione all’ultima di questa seconda fase. Lavoriamo da 5 mesi per un grande obiettivo”.

Le buone percentuali di Egonu e Danesi confortano.

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