Lo stacco di Cannavaro porta in vantaggio gli emiliani
L’intervista a Di Francesco, poi non pubblicata da Il Messaggero
Reggio Emilia
“Ecco, levando Dzeko alla Roma, qualcosa sarebbe cambiato”. Eusebio Di Francesco non si produce in eusebismi dialettici, racconta il primo tempo (“Il migliore della stagione”) e il calo ineluttabile: “Anche mentale, con i giovani. Eppure il vantaggio galvanizza”. Sottolinea le “11 partite di fila senza Berardi”. Politano è bravo, ma non a quel livello. “Noi siamo giovani, si impara dagli errori. Lirola è stato bravissimo spesso, ma stavolta…”. Con il Bilbao diede spettacolo, quell’entrata su Dzeko leva pathos al finale. “Imparerà anche da questo, a controllare l’esuberanza. Questo rigore c’era, a Milano no, ma entrambi hanno cambiate le partite. La Roma è fortissima, se poi noi la agevoliamo…”.
E’ la vera anti Juve, per il momento, molto convincente. “Il potenziale tecnico è notevole, l’allenatore ottimo e incide tanto sulla stagione. Peraltro sino a 5 turni fa si facevano altri discorsi, questa serie cambia i ragionamenti attorno ai giallorossi”. Molto orbita attorno a Dzeko, l’Higuain stagionale. “Un grande attaccante, di valore, che colloca la Roma tra le favorite. Peraltro vedo la Juve sempre un poco avanti”.
L’assenza di Magnanelli costringe Difra a cambiare modulo, dal 4-3-3 dell’intera storia neroverde dalla serie B (un totale di 9 stagioni, con quel dogma societario) al 4-2-3-1. “Ma io – obietta Eusebio – avevo iniziato la carriera proprio con questo sistema. Adjapong a volte ha fatto il quinto in difesa, è un ’98: era importante ostacolare l’uscita di palla dai loro centrali”. Mancano anche Missiroli e Duncan. C’è pure l’Europa e i “sassolini” fanno davvero miracoli, per reggere. Al debutto con il triplo impegno settimanale.
Vanni Zagnoli