Reggio Emilia
E’ un’Inter da 6, per il momento, con Pioli. Qualche passo avanti rispetto a De Boer e all’interregno di Stefano Vecchi. Vince al Mapei e non poteva esimersi, contro il Sassuolo privo di 8 uomini e fermo a una vittoria nelle ultime 13 partite ufficiali. Per l’allenatore di Parma fanno 10 punti in 6 gare, passo da Europa, serve uno scatto che forse è fuori dalle potenzialità nerazzurre, per recuperare i 7 punti dal terzo posto.
La certezza si chiama Antonio Candreva, alla Lazio era entrato in frizione con il tecnico, gli era già capitato al Parma con Colomba, qui è il punto di forza, tantopiù contro il quasi debuttante Cristian Dell’Orco, timido nell’opposizione a un fuoriclasse del ruolo. E allora Candreva sollecita Consigli da fuori, calcia sul palo (con deviazione di Acerbi), innesca Perisic che non angola, prima dell’intervallo. L’altro esterno è irriconoscibile, rispetto all’Europeo con la Croazia. Il Sassuolo resiste solo un tempo, gli capita regolarmente. Aveva sprecato un contropiede con Ragusa, concesso un colpo di testa a Icardi e messo in crisi (solo una volta) Brozovic e Miranda, con l’asse Sensi-Defrel.
Alla ripresa, Antei tocca male per Sensi, Joao Mario sfugge ad Acerbi, il sinistro del portoghese è secco, il portiere stavolta è imperfetto, devia lateralmente e Candreva segna per la 3^ volta ai neroverdi.
Lì ci si aspetta che crollino, come nello 0-3 contro l’Atalanta e invece è proprio Candreva a mancare una chiusura, su Sensi, e Handanovic è di nuovo attento. Il Sassuolo palla a terra è sempre insidioso, il problema è che l’Inter raramente la fa passare e con Banega al posto di Joao Mario incrementa il gioco sul centrosinistra. Sul 4-2-4 finale dei modenesi, il pressing è adeguato, non le ripartenze e neppure la chiusura sul cross di Ragusa. Perchè Miranda sbaglia il rinvio, colpisce il volto di Iemmello e la carambola avvicina il palo. Brozovic e Perisic non sono così determinati al tiro, Consigli si oppone bene.
Al Mapei, l’Inter di Mancini aveva preso due imbarcate, 3-1 con espulsioni. Anche ieri ha finito in 10, per la classica irruenza di Felipe Melo, alla 6^ espulsione italiana. “Doveva evitare il primo fallo – spiega Pioli – e su Defrel l’ammonizione era esagerata”.
Ha dato una chance al frangiflutti brasiliano, neanche è andato male, però potrebbe essere ceduto al pari di Gabigol. Per il brasiliano 16’ con il Bologna, 3 a Reggio, nulla, per uno dei ventenni più attesi al mondo.
L’Inter non vinceva in trasferta da Empoli, con De Boer si era imposta anche anche a Pescara, in casa del Sassuolo passa nonostante errori di posizionamento difensivo, a destra e al centro. E a sinistra Ansaldi è timido. Brozovic era stato emarginato dal tecnico olandese, adesso è il perno, come appena arrivato dalla Dinamo Zagabria. Icardi dà ancora poco, ma Jovetic neanche è stato convocato, sarà ceduto. La manovra non è corale, va velocizzata e come con Mancini le giocate sono individuali. L’Inter è questa, nelle sue contraddizioni, solida e distratta, con classe (presunta) e di fatto scolastica. Non da Champions.
Sassuolo-Inter 0-1
Sassuolo (4-3-3): Consigli 7; Lirola 6, Antei 6, Acerbi 6, Dell’Orco 5; Mazzitelli 5,5 (32′ st Iemmello sv), Sensi 6,5, Pellegrini 6 (15′ st Missiroli 6), Ricci 5,5 (15′ st Matri 5), Defrel 6, Ragusa 6. All.: Di Francesco.
Inter (4-3-2-1): Handanovic 6,5, D’Ambrosio 5,5, Miranda 5,5, Murillo 5,5, Ansaldi 6, Candreva 7 (46′ st Gabigol sv), Melo 5,5, Brozovic 6, Joao Mario 6,5 (24′ st Banega 6), Perisic 5, Icardi 5,5. All.: Pioli 6. Arbitro: Di Bello di Brindisi 6.
Rete: 2′ st Candreva.
Note: ammoniti Dell’Orco, Missiroli, Joao Mario, Brozovic, Melo, Gabigol. Espulso al 47′ st Melo per doppia ammonizione. Angoli: 3-8. Spettatori 17mila: paganti 8179, incasso 224mila euro; abbonati 6502, quota di 71611.