Parma-Milan 4-5
Parma (4-3-3): Mirante 5,5; Ristovski 4, Lucarelli 4,5, Felipe 4,5, De Ceglie 5; Acquah 5,5, Lodi 5, Jorquera 5,5 (27’ st Coda 5,5); Ghezzal 5 (20’ st Palladino 5), Cassano 6, Belfodil 5 (33’ st Bidaoui sv). All. Donadoni 5,5.
Milan (4-3-3): Diego Lopez 6; Abate 7, Alex 6 (17’ st Zapata 6), Bonera 5,5, De Sciglio 4,5; Poli 6, De Jong 7,5, Muntari 5,5; Honda 7 (17’ st Rami 6), Menez 7,5 (41’ st Niang sv), Bonaventura 6,5. All. Inzaghi 6,5.
Arbitro: Massa di Imperia 6,5.
Marcatori: pt 26’ Bonaventura, 28’ Cassano (P), 38’ Honda, 45’ Menez rig; st 6’ Felipe (P), 23’ De Jong, 28’ Lucarelli (P), 33’ Menez, 44’ De Sciglio aut.
Note: ammoniti Bonera, Felipe, De Ceglie, Acquah. Espulsi nel st per doppia ammonizione Bonera al 16’ e Felipe al 32’. Recupero: pt 0’, st 6′
Vanni Zagnoli
Parma
Il Milan vince la partita più pazza del campionato ma non è più convincente rispetto alla versione Seedorf, che magari chiudeva sull’1-0, rischiando però di meno. Al Tardini si aggiudica una sfida con 9 gol ma al momento da Europa league, a tratti entusiasma e resta a punteggio pieno. Senza centravanti si arrangia come può, aspettando Torres. Pazzini è in panchina e la formula con Menez prima punta piace perchè il francese scappa da tutte le parti: Honda migliora rispetto al primo quadrimestre rossonero, spesso sfugge all’ingobbito De Ceglie, e Bonaventura a 25 anni pare pronto a essere titolare in uno dei club più blasonati al mondo. L’ultima mezz’ora inizia con l’uomo in meno, poi anche il Parma ha un espulso e il cuore di Galliani in tribuna resiste fra emozionanti strafalcioni.
La circolazione senza palla è lenta, la regia di Poli senza acuti. Il centinaio di calciatori in orbita Parma fa sì che Donadoni si ripresenti al Tardini con titolari esperti che non sembravano più da serie A, ovvero il cileno Jorquera e il 30enne Ghezzal. I crociati hanno un centravanti invisibile, Belfodil, inutile per Cassano, mentre l’impostazione di Lodi fa rimpiangere Valdes e Marchionni.
Il clima è soporifero per un quarto di tempo, esclusi un tocco di De Jong liberato a fatica da Mirante e un cross da destra di Menez per la testa di Bonaventura. Illude la fase difensiva milanista, con Bonera capitano a 33 anni e Alex in chiusura sulla linea. Il più sembra fatto quando su iniziativa di De Jong, Belfodil finisce con il servire Honda, abile a pescare Bonaventura, l’ex atalantino sfugge a Felipe e con un bel tocco insacca, per un’esultanza elettrica collettiva, alla maniera dell’Inzaghi bomber. Alla prima opportunità, il pareggio: l’azione parte da destra e si ribalta, il cileno Jorquera chiama al colpo di testa Cassano che alla Belfodil anticipa De Sciglio, incerto come al mondiale. Il ritmo riprecipita, la condizione è discreta, non l’intesa perchè le retroguardie lì hanno il sopravvento. Piace il dinamismo di De Jong, Muntari invece dà poco. Si va a fiammate perché gli emiliani si distraggono ancora, Menez da metà campo lancia Abate, filato via a Jorquera, Lucarelli non arriva e Honda gira perfettamente sempre in acrobazia, con il macedone Ristovski lontano. Il Parma pecca ancora, Alessandro Lucarelli tradisce i 37 anni, Menez gli ruba il tempo di forza: il capitano gialloblù lo sbilancia e ritocca quel minimo da autorizzare Massa a concedere il rigore, trasformato dal francese.
Alla ripresa un errore di Muntari contribuisce a riaprire la partita, Bonera regala un angolo, Felipe si avventa sul tiro di Jorquera e infila il 2-3 della speranza. Mirante evita il poker di Abate, poi Bonera commette fallo di mano al limite dell’area e paga con la seconda ammonizione, rischiando il rigore. Tassotti suggerisce il passaggio al 4-4-1 con doppio cambio, il sacrificato è Honda e Menez resta attaccante unico.
Cassano vuole prendere la squadra per mano, il forcing dura poco perchè Felipe sbaglia il tocco verso di lui, De Jong si inserisce e vola sino alla porta, poi saluta come fosse a militare, da leader dell’Olanda bronzo mondiale. Lucarelli incorna il 3-4 sfruttando un blocco collettivo, è messo tuttavia ancora in croce da Menez che coglie la traversa. Quando Felipe riceve la seconda ammonizione, non cala il sipario perchè, sul longline di De Jong, Ristovski sbaglia ancora, Bonaventura libera Menez che in doppio aggiramento di Mirante insacca con una finezza. Infine l’autogol clownesco di De Sciglio. Con Juve e Roma però c’è anche il Milan dei solisti.
Vanni Zagnoli