E’ il basket. Passare in due settimane dal -20 con il Belgio alla Finlandia mai in partita. Dal -25 sempre in amichevole con la Francia alla qualificazione facile ai quarti di finale. Mentre i blues escono con la Germania, per tre punti. E’ la religione della pallacanestro. Sono la difesa predicata da Ettore Messina e il talento di Marco Stefano Belinelli. Arriva così il 70-57 alla Finlandia, doppiata nel primo quarto e quasi anche all’intervallo, capace al massimo di arrivare a -9, nel finale.
Sono i movimenti di Nicolò Melli, la gagliardia di Paul Biligha, camerunese da Cremona ai campioni di Venezia, e le tre stoppate di Gigi Datome. Daniel Lorenzo Hackett è alla 100^ presenza (com’è lontano il tempo in cui rifiutava le convocazioni, con Pianigiani), gela il ritmo e poi lascia all’argentino Ariel Filloy, che con il vice Sacripanti inseguirà la prima finale scudetto di Avellino. E’ un’Italia multietnica, eterogenea, con al più tre giocatori dello stesso club, di Milano: il non entrato Abass, Cinciarini (limitato a 5”, un record negativo) e Cusin.
Gli azzurri dominano come mai, agli Europei, a Istanbul va molto meglio che a Tel Aviv. I finnici arrivano a -11 nell’ultimo quarto, quando Hackett ruba palla e appoggia al tabellone svaniscono le paure (minime). Il finale è tutto suo. “Meritato, dopo 7 mesi in cui non giocavo. Saluto tutto Pesaro, ciao mamma”. Trecciolino è felice, spumeggiante come sempre.
Per eliminare la Serbia, probabilmente, mercoledì servono l’Aradori vero e anche più spazio per Baldi Rossi, soprattutto una migliore distribuzione delle energie. I biancorossi sono settimi nel ranking, contro il 35° posto dei finlandesi e degli stessi azzurri, che avanzano con questi Europei.
Fra i tanti addetti ai lavori contattati, solo due azzardano i voti all’Italia, ma diplomatici. Gianmarco Pozzecco è argento olimpico, si candida come vice di Meo Sacchetti, da novembre, intanto allena a Cagliari, in A2, nella succursale di Sassari: “Otto a Belinelli – scrive -, a Datome, a Melli e anche ad Hackett, sono i leader. 7 a tutti gli altri. 10 a Messina e al suo staff per come ha organizzato la difesa e per come prepara le partite: ha dato una lezione di tattica al buon Dettmann”. L’ex presidente federale Dino Meneghin, oro europeo a Nantes, da centro: “Italia da 8. Meglio, primo tempo, da 8, il secondo da 6,5. Nove al ct”.
Beli offre finalmente una continuità da Nba. Nel 2006 per l’individualismo dei suoi 20 anni uscimmo presto ai mondiali in Cina, gli ultimi disputati. “E’ stata una grande partita, in difesa e attacco – riflette -. Hackett penetra in maniera aggressiva, cerchiamo sempre l’uomo libero e ci aiutiamo”.
Per fare meglio dell’Italvolley, serve ancora di più. L’ultima semifinale internazionale è di 13 anni fa, il movimento la esige. E porterebbe forse Hackett e Melli in orbita Nba.
Vanni Zagnoli
Italia-Finlandia 70-57
Italia: Hackett 10 (3-5, 0-3), Belinelli 22 (1-1, 5-8), Datome 15 (3-4, 1-5), Melli 10 (2-6, 2-4), Cusin; A. Filloy 4 (2-3, 0-4), Biligha 6 (3-6), Aradori (0-2 da tre), Baldi Rossi 3 (1-2 da tre), Cinciarini. Ne: Abass e Burns. Ct Messina.
Finlandia: Koponen 13 (2-7, 3-5), Salin 11 (4-7, 1-4), Huff 6 (2-2, 0-1), Kotti 4 (1-4), Lee (0-3); Markkanen 4 (2-5, 0-1), Murphy 6 (3-7), Wilson 8 (4-6, 0-1), Nuutinen (0-2, 0-2), Rannikko (0-1 da tre), Koivisto 5 (1-1, 1-3). Ct Dettmann.
Note: i parziali: 30-17, 48-29, 58-42. Tiri: Italia 23-53 (9-28 da 3), Finlandia 24-62 (5-18 da 3) Rimbalzi: It 35 (Hackett 6), Fin 31 (Salin 8).
Gli altri ottavi: Slovenia-Ucraina 79-55, Germania-Francia 84-81, Lituania-Grecia 64-77. Oggi (su Skysport2): alle 11,30 Lituania-Montenegro (del ct Tanjevic, 70 anni), dalle 14,15 appunto Serbia-Ungheria; ore 17,45 Spagna-Turchia, dalle 20,30 Croazia-Russia. I quarti: martedì Germania-Spagna/Turchia e Slovenia-Lettonia/Montenegro; mercoledì: Grecia-Croazia/Russia, alle 20,30 Italia-Serbia/Ungheria.