E’ la coppa Italia di Ricky Hickman, playmaker di passaporto georgiano, 30 anni. Segna 12 punti nell’ultimo quarto, impedendo a Sassari di giocarsela davvero in volata. Per Milano è la seconda in sequenza, il 4° trofeo nazionale in striscia, aperta. L’ultima ad avere soffiato qualcosa all’Olimpia è stata Reggio Emilia, nella Supercoppa 2015 e la stessa Grissin Bon le aveva messo una grande paura, in semifinale, arrivando al +10.
In parte capita anche nella finale di Rimini, con la partenza esaltante del Banco di Sardegna, +11. Lacey è il profeta di Federico Pasquini, unico allenatore e gm dello sport italiano di alto livello. Si è autoereditato la panchina da Calvani, dimissionario un anno fa dopo l’esonero di Meo Sacchetti, il coach del triplete. La guardia Trevor Lacey raggiunge i 13 punti all’intervallo, dove l’Ea7 ha già domato le proprie paure, avanti 36-34. Le scarpette rosse raggiungono il 52-43 del 26’, Brindisi e Reggio l’avevano impegnata tanto di più, ma neanche i sardi scherzano, perchè rientrano a -2. Hickman allunga a +7, sul 75-64 del 37’ sembra finita invece il Banco sbaglia con Savanovic e Stipcevic la tripla del supplementare. Finisce 84-74.
Ha ragione coach Repesa: “La partita è cambiata nel secondo quarto, con la nostra difesa. Sopperiamo così anche all’infortunio di Kruno Simon, il più fantasioso”.
La tensione paralizza la voce del patron Giorgio Armani (in copertina durante i festeggiamenti a fine gara), 84enne fra gli italiani più popolari al mondo: “Spero sia la prima di una lunga serie di coppe”. In Italia magari soffre ma non sbaglia più, con Gelsomino Repesa, il problema è in Europa, ultima nel girone e quasi eliminata, al punto che il gigante croato della panchina era stato in bilico. Hickham è l’mvp: “Dal secondo parziale è migliorato anche l’attacco”. Sanders è il solito trascinatore, era il re delle ultime manifestazioni, fin dai successi con Sassari, lascia il proscenio al georgiano, capace di 17 punti nella ripresa. Stipcevic che aveva abbattuto Avellino e Brescia si ferma a 11, 13 sono dell’ex Gani Lawal, omonimo del centro dello scudetto sassarese. La scorsa stagione l’Armani aveva interrotto un digiuno di coppe Italia di 20 anni. E’ talmente profonda che il mestierante Cerella gioca un minuto e i colpi di mercato Abass e Fontecchio neanche entrano. Sono state comunque le final 8 anche di due italiani, Pascolo e Cinciarini, superbi contro Reggio. Alla tripla decisiva, sabato, il regista e capitano aveva esultato verso la propria panchina, mostrando di avere gli attributi. Un ultras emiliano in tribuna replica facendo il gesto di tagliargli la gola: dopo lo scudetto perso contro Sassari aveva promesso di restare alla Grissin Bon, la città del primo tricolore non gli perdona il voltafaccia.
Tutte e 7 le partite di Rimini sono arrivate in bilico, è la vera vittoria del nostro basket. Che da quest’anno abolisce l’All star game, decisione bizzarra, e allora la gara delle schiacciate è stata qui, vinta dall’atesino Raphael Gaspardo della Vanoli Cremona mentre Filippo Baldi Rossi (Trento) è il re dei tiratori da 3. Anche gli italiani, insomma, fanno spettacolo.
Vanni Zagnoli