Marco Baroni raggiunge la prima grande a 61 anni, che differenza con chi viene scelto per il nome. Con Palladino, è la sorpresa del campionato

(laziochannel.it)

Finisce l’anno solare e scegliamo tre figure chiave, fra i tecnici italiani. Lasciamo stare lo 0-6 dell’Olimpico con l’Inter, che sporca solo un po’ la stagione di Marco Baroni, alla Lazio.

Detesto, sapete, chi viene scelto per il nome. Anzi, detesto chi sceglie chi ha un bel nome, da quand’era giocatore o per avere disputato 1-2 buone stagioni.

Baroni è unico. E’ stato il calciatore meno noto del secondo scudetto di Maradona, stopper titolare, erede di Tebaldo Bigliardi, marcatore centrale del primo tricolore, con Ottavio Bianchi in panchina. Baroni sbagliò il rigore chiave a Mosca, contro la Spartak, nell’uscita agli ottavi di coppa dei Campioni, nell’autunno del 1990, con Albertino Bigon allenatore.

Dodici club da stopper, appunto, compresi il Poggibonsi, Pisa, e la Rondinella, che allora si chiamava Marzocco, a Firenze, nella sua città. Smise a 37 anni, in serie C2, dopo una stagione in D, con i toscani. Sapete che noi amiamo la longevità.

Allena dal 2000, partì dalla serie C2, il secondo club fu il Montevarchi, quanto darei per filmare lo stadio Brilli Peri. E chissà chi era la persona a cui è dedicato l’impianto aretino.

SudTirol, Ancona, Lanciano. Lanciano, i frentani, dove si rivelò da tecnico Roberto d’Aversa, per un terzo di stagione capolista in serie B, alla Virtus, in Abruzzo.

Pescara, Novara, Benevento, in A, sottolineo le società non di primo piano.

Al Benevento l’avvio negativo, con tutte sconfitte, 9.

I capolavori sono stati la promozione in B proprio con gli stregoni, la promozione e salvezza a Lecce, la meravigliosa permanenza con il disastrato Hellas Verona del presidente Maurizio Setti.

Per valutare un trainer occorre guardare anche prima e dopo i risultati arrivati senza di lui.

Sono felice che Baroni abbia successo, da dedicare anche al figlio, in serie C nell’Albinoleffe, dove pure è centrale difensivo.

Baroni, dunque, debutta in Europa a 61 anni, gli auguro di raggiungere subito la finale, questa Lazio potrebbe valerla, almeno di qualificarsi per i quarti. Di giocarsi la semifinale di coppa Italia, di arrivare seconda dietro l’Atalanta, in serie A, sarebbe un sogno.

Baroni è un bel personaggio, normale. Mai uno strepito e neanche un capello fuori posto.

Ha vissuto abbastanza serie C e tanta B, da allenatore, esattamente come Maurizio Sarri.

Era concupito da Adriano Galliani per il Monza, fosse arrivato allo stadio Brianteo i biancorossi sarebbero magari da lotta per la Conference league.

Con Nuno Tavares al meglio, a 24 anni, la Lazio vale persino lo scudetto. Baroni lo meriterebbe. Quasi quanto Gasperini. Palladino può aspettare, ha solo 40 anni.

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