La copertina de “La martingala”
Fosse televisione sarebbe docufiction. “La martingala” (edizione Absolutely Free, 192 pagine) ovvero “il calcio più bello del mondo” (sottinteso ironico, ormai un luogo comune) è un libro che in avvio oscilla tra le notizie di attualità (il declino del football nostrano) e una storia di cinismo dirigenziale che man mano a mano si dipana con personaggi e interpreti vari.
Alla fine è il secondo piano, quello narrativo, che prende il sopravvento. Il tentativo di truccare tutte le partite di una giornata di campionato di serie A.
Una prova ambiziosa, una sfida con se stesso del protagonista Fausto Sebregondi. E l’occasione per dipanare uno spaccato agghiacciante sul calcio omertoso di cui si ha adeguata rappresentazione nel processo attuale di Cremona in cui sono alla sbarra ben 110 addetti ai lavori oppure la coda dell’ultimo calcio scandalo che ha tra i protagonisti negativi un giovane del giro della nazionale, il genoano Izzo.
Daniele Poto mette a frutto quaranta anni di esperienza calcistica per una realistica fotografia dell’esistente. E’ un libro che dovrebbe insegnare oltre che divertire.
Il finale è a sorpresa tutt’altro che scontato. L’omertà e la macchinazione pagheranno? Il calcio attuale non si redime mai e, soggetto a tutte le possibili scommesse, è come un boomerang che si abbatte sul malcapitato che lo lancia, tifosi compresi.
A cura di Giangabriele Perre