Per il sito di Libero, con un ringraziamento a Claudio Brigliadori, redazione internet del quotidiano milanese
http://www.liberoquotidiano.it/news/sport/11815221/Tania-Cagnotto-oro-mondiale–tra.html
È l’impresa dell’anno, per lo sport italiano. Se la Juve si è arresa al Barcellona, dopo però avere eliminato il Real Madrid, Tania Cagnotto si ricopre d’oro, ai mondiali di Kazan. Non le arriverà una vagonata d’oro intesa come soldi, ma di popolarità sì. Aria nuova sul nostro sport, aspettando magari l’acuto dell’Italia agli Europei di basket o di pallavolo.
Il 2015, però, a prescindere, sarà ricordato come l’anno di questa tuffatrice di uno e 63 che ha messo dietro le cinesi. È come se un bianco avesse sconfitto Usain Bolt, come quando Pietro Mennea centrò il record del mondo e vinse l’Olimpiade, a Mosca però gli americani non c’erano. Le asiatiche stavolta sono dietro, di un punto e mezzo. Passano le ore, resta l’emozione, l’adrenalina, per sua maestà Tania. Dea dei tuffi. Divina come Federica Pellegrini. Fra mondiali e olimpiadi era stata al massimo d’argento, il primo posto fa tutto un altro effetto. È come quando una provinciale vince lo scudetto del calcio, come Sassari al triplete nel basket. Come quando, un giorno, il volley italiano vincerà l’olimpiade. Forse.
Tania è i tuffi. E papà Giorgio ct è lì con lei, a bordo vasca. Mamma Carmen è a casa, Francesca Dallapè è un po’ spostata, sfugge alle inquadrature. Il momento catartico è quando Tania si approccia al podio, piange e fa reinnamorare l’Italia. Impossibile trattenere le emozioni. Si piange, si sorride e si piange, vivaddio. Lo sport è bello perché permette di commuoversi per uno scricciolo perfetto. Tania entra nell’empireo dello sport italiano al femminile, sulle orme di Sara Simeoni e Valentina Vezzali, di Giovanna Trillini e Francesca Schiavone. Va in ballottaggio con la Pellegrini per il ruolo di portabandiera a Rio 2016.
I tuffi sublimano la grazia femminile, come la ginnastica e il pattinaggio artistico. Tania si alza in volo, volteggia, piroetta, carpeggia, da quel trampolino di un metro. Anzi, non c’è tutto lo spazio per questo, neanche guardiamo la gara temendo che l’ansia la sopraffaccia. Tania è il volto bello e pulito dell’Italia sportiva. Viva la retorica, viva tutto. Il cielo è azzurro sopra Kazan. La Russia qui si fa Asia e miss Cagnotto esce dal teleschermo e sul podio diventa fidanzata degli sportivi italiani. Capolavoro, batticuore. Giochino di parole scontato, ma è proprio un tuffo al cuore. Tania, Tania, Tania. Decine di volte Tania, ma stavolta è Tania per sempre. Manca giusto l’Olimpiade, Rio de Janeiro, la medaglia a cinque cerchi. E sabato, intanto…
di Vanni Zagnoli