L’integralità del racconto sul Parma, per Libero
Vanni Zagnoli
Parma
Il mercato è da serie A, lo era già la scorsa estate, a maggior ragione adesso. Il Parma spende e in B è fra le poche società in grado di mettere sul piatto quattrini veri,l’obiettivo è rientrare fra le prime due, dopo la crisetta che ha portato al -7 da Frosinone e Palermo. Non è arrivato Rigoni dal Genoa, avrebbe dato qualcosa in più a centrocampo, bastano Vacca in mezzo (quello che a un giornalista di Foggia rispose: “Chiedete alle donne di Benevento se sono uomo…”), il parmigiano Gazzola a destra, in avanti Da Cruz dal Novara e Ciciretti. Già, il migliore del Benevento arriva in Emilia, via Napoli, per collezionare un’altra promozione. Come Ceravolo, fin qui infortunato, e per questo il gioco di Roberto D’Aversa raramente ha convinto, al Tardini.
La qualità c’è, manca giusto un centravanti vero, perchè Calaiò non sempre è al top e la B non è la Lega Pro. Brilla spesso Roberto Insigne, il fratello di Lorenzo, talentuoso sulla sinistra e spesso decisivo.
Decisivo è ancora Alessandro Lucarelli, 40 anni e mezzo e già 4 gol, compreso l’ultimo sabato, in comproprietà con Gagliolo. Con lo Spezia era stato espulso per doppia ammonizione, per un tentato gol di mano, con l’attenuante di una spintina, ogni tanto in difesa è distratto però vuole chiudere con la terza promozione di fila. Insomma il Parma vuol essere la prima squadra del calcio italiano a passare direttamente dalla serie D alla A, azzerando così il fallimento legato alla coppia Ghirardi-Leonardi. A proposito, l’ex presidente adesso è in società con Cellino, al Brescia, e domani è proprio la sua partita, al Mompiano contro i crociati. Lucarelli gli aveva augurato un anno di galera per ogni punto di penalizzazione, anche a Pietro Leonardi, che ora per espiare va a prendere a Lampedusa giovani immigrati da inserire nelle Academy o nei settori giovanili. “Vorrei avere una scuderia con centinaia di ragazzi”, raccontava. Lui che collezionava giocatori per fare plusvalenze. Marotta alla Juve ne controlla oltre 50, ma è per levarli alle concorrenti e avere un buon rapporto con molte società pseudosatellite. E in fondo anche Leonardi veniva dalla Juve, era stato per anni al settore giovanile.
Lui e Ghirardi presero Cassano per l’Europa, ci arrivarono senza grandi aiuti dagli industriali parmigiani, la persero per decisione del Coni, dell’ex ministro Frattini, ora consultato da Malagò per la questione commissario.
Tornando a Lucarelli, nell’under 17 c’è uno dei figli, Matteo, naturalmente difensore centrale, negli allievi nazionali. Mercoledì è stata la loro prima volta contro, perchè il primogenito è passato con la primavera. “E’ stata un’emozione – racconta Lucarelli junior -, però senza pressioni. Mi ha marcato lui, non me l’ha fatta prendere, d’altronde ha esperienza… Stavolta ha beccato me, ma se va avanti trova anche l’altro fratello… Sono centrale di sinistra come lui, ma destro. Mi rivedo in papà palla al piede e a calciare. Spero di fare una piccola parte di quanto ha fatto”.
Alessandro potrebbe andare avanti anche in A, per chiudere a 42 anni e superare Costacurta (al Milan si fermò a 41) e battere i record di longevità ai massimi livelli del calcio italiano, possibilmente da titolare, magari part time. Non è certo un part time lover, dalla canzone di Stevie Wonder, perchè i parmigiani l’hanno eletto a beniamino, in questo decennio crociato ha già battuto il primato di Ermes Polli, di 311 partite ufficiali con la maglia gialloblù.
Con Munari, è l’unico rimasto dal crack arrivato con Taci e Manenti, adesso i soldi ci sono e li mettono i 7 di Nuovo Inizio: Pietro Barilla l’81enne Gian Paolo Dallara, l’ingegnere motorista, l’ex giornalista Marco Ferrari; Paolo Pizzarotti, fra i primi 3 costruttori edili italiani, Angelo Gandolfi (Errea), Mauro Del Rio (editore di buongiorno.it) e l’avvocato Giacomo Malmesi. Da metà novembre però sono al 30%, il 10% è sempre di Parma partecipazioni calcistiche e il 60% del cinese Jiang Lizhang, che ha portato 15 milioni e voluto come vicepresidente Hernan Crespo, accanto a Malmesi. E una volta in A l’obiettivo sarà la supremazia regionale e poi l’Europa. Come con i Tanzi, ma senza trucchi.
Da “Libero”