C’è un personaggio, conosciuto a E’ tv Antenna1, che mi aveva colpito molto, per la passione per il calcio: Leonardo Colucci.
Carriera lunghissima, sino a 3 anni fa, quando diventò vice di Giampaolo a Cesena.
Impressione straordinaria, serietà e applicazione. “Arrivavo al campo mezz’ora e passa prima, rimprovero i giovani che arrivano puntuali, bisogna arrivare prima”.
Era finito nell’inchiesta su calciopoli, metterei la mano sul fuoco.
“A me nessuno si è mai avvicinato per proporre cose poco sportive, conoscevano la persona. Il nostro non è un lavoro, non si può chiamare così. negli allenamenti non si dà sempre il massimo”.
In questo, mi fa ricordare Antonio Conte, che chiede sempre il massimo.
L’ultimo biennio al Modena da calciatore era stato al minimo di stipendio, pur di essere ancora protagonista. “Prandelli mi rimproverava, non gesticolare, in campo, poichè non è carino far immaginare al pubblico che tu dirigi i compagni”.
A Verona fecero promozione e salvezza in serie A.
E’ un esempio di straordinaria normalità che diventa totale anormalità, nel calcio. Allenato da Ancelotti, Guidolin e Malesani.
Sono convinto che nel calcio potrà affermarsi, lo merita.
E’ tecnico nel settore giovanile del Bologna, qui era con la maglia rossoblù da calciatore.