Intervenuto a “Tie Break”, trasmissione di Sportitalia condotta da Alessandro Spigno e Giada Giacalone, il presidente della Lega Volley Femminile Mauro Fabris ha chiarito la posizione della Lega in merito all’inserimento del Club Italia nel campionato di A1 nella prossima stagione.
Fabris ha confermato che “mancano solo alcuni dettagli” prima di ufficializzare l’inserimento effettivo del Club Italia nel calendario della prossima stagione di A1, annunciando inoltre, per la prima volta in pubblico, che il prossimo campionato sarà sicuramente a 13 squadre “per motivi logistici e di tempo”
“Abbiamo definito il progetto con la federazione, un progetto che trovo bellissimo. Sarà la prima volta in cui, in un campionato di vertice di una disciplina sportiva, si darà modo a parti della nazionale di poter giocare regolarmente la stagione in serie A1”.
“Io ci credo molto – ha affermato Fabris -, dobbiamo definire con la federazione ancora alcuni aspetti, come la sede: io ho proposto che sia itinerante, perché darebbe modo di portare la pallavolo di vertice in molte parti d’Italia, in posti dove, per motivi economico/finanziari o di strutture, non arriva. Mi piace l’idea di una promozione a tutto tondo del prodotto pallavolo”.
Fabris, poi, ha annunciato in esclusiva a Sportitalia che il prossimo campionato di A1 sarà a 13 squadre: “La scelta nostra, e della federazione, è di lasciare le 12 squadre che hanno meritato l’A1 come base, al netto ovviamente di retrocessioni e promozioni, aggiungendo il Club Italia, perché finito l’anno preolimpico questa formazione non rifarà il campionato di A1, si deciderà sul da farsi, potrebbe fare nuovamente l’A2, o magari anche fermarsi. A noi interessava definire un progetto con la federazione, in modo che i club possano lavorare di più con le squadre nazionali”.
“Noi abbiamo un problema serio – ha continuato Fabris -, le altre nazioni non hanno una stagione per il campionato, e quindi noi abbiamo una stagione da dedicare ai club che si riduce sempre di più. L’ultima intesa era 6 mesi per i campionati e 6 mesi per gli impegni delle nazionali, ma anche qua CEV e la federazione internazionale non si sono accontentate e hanno inserito già a maggio appuntamenti di questo tipo, e noi dobbiamo andare di corsa con campionato e playoff. In altre parti del mondo, interessa poco o nulla dei campionati nazionali, quindi noi dobbiamo combattere su questo. Nell’anno preolimpico avremo 5 mesi e mezzo di tempo, dovremo giocare più volte l’anticipo il mercoledì, e sarebbe stato impossibile portare il campionato a 14 squadre”.