di Paola Bonacini
Era da parecchio tempo che sentivo parlare di questa vacanza in barca alle Maldive organizzata dal Diving Center di Reggio Emilia per non solo i subacquei.
Partenza da Malpensa per sognare.
Scalo ad Oman, poi volo per l’isola di Male, infine sull’Adventurer 2, un 32 metri di barca che ci avrebbe ospitato per tutta la vacanza.
Stavo per scaricare il mio bagaglio quando un maldiviano mi ha fatto capire con un sorriso che non era mio compito e che ci avrebbero pensato loro.
Neanche il tempo di mettere a posto la roba che…voilà, il pranzo pronto.
Ma non un pranzo spartano, come si potrebbe immaginare su una barca, ma un pranzo in piena regola.
A seguire il primo breefing per decidere su come impostare la vacanza.
La mia giornata tipo era la seguente: sveglia alle 6.15, una veloce colazione con tè, caffè, merendine varie, pane burro marmellata, poi la prima immersione.
Al rientro c’era la colazione vera e propria con omelette, succhi di frutta, frutta fresca.
Verso le 10.30 breefing per la seconda immersione, e al termine di questa, un lauto e succulento pranzo.
Nel pomeriggio, dopo un breve riposo, o una battuta di pesca, o un po’ di snorkeling, (ovviamente solo se ne avevi voglia), terza immersione e, al termine, una bella merenda.
Gli interessati alla pesca con la canna hanno potuto realizzare i loro sogni di cui tutti abbiamo beneficiato. Il pescato metteva in moto la “macchina da guerra”.
E’ la definizione che ho dato fin dall’inizio ai 12 ragazzi maldiviani che componevano lo staff.
Il pesce veniva issato in barca, lasciato a disposizione qualche minuto per le foto di rito e immediatamente pulito, sfilettato, e messo in padella. Il tutto in tempo reale. Una perfetta e ben oliata catena di montaggio.
Favolosa la disponibilità dei maldiviani: volevamo vedere lo squalo balena, le mante, le tartarughe?
Ogni nostro desiderio veniva esaudito.
Cene fantastiche e coinvolgenti, delle quali non dico oltre per non rovinare la sorpresa a chi volesse passar qualche giorno alle isole Maldive.
Cene sulle spiaggette accompagnate dai canti e balli maldiviani, nessuno è rimasto impassibile davanti a tanta e cordiale accoglienza.
Così, giorno dopo giorno, siamo arrivati alla fine della vacanza.
E quando ho fatto per sistemare l’attrezzatura da sub, sempre con un sorriso, mi han detto che non era mio compito e che avrebbero pensato loro anche a quello.
Se solo fossi riuscita a metterlo uno in borsa, uno di quei Maldiviani me lo sarei sicuramente portato a casa.
Alla partenza avevamo lasciato tanto bel sole, una bella temperatura di 30 gradi, un mare da sogno con panorami mozzafiato per ritrovare quella piacevole e salubre nebbia invernale che solo Milano sa regalare.
Le aspettative da questo viaggio erano molto elevate, ma il risultato finale è stato addirittura superiore.
Un plauso di cuore da standing ovation.
Paola Bonacini