di Vanni Zagnoli
Non meritava l’esonero, ma per niente al mondo. E’ inutile che il Leicester faccia un comunicato per dire che è stato il più grande manager in 133 anni di storia. Non lo meritava e basta. Era comunque in zona salvezza, con un punti di margine sull’Hull City. Certo, rischi esistono, però…
E in Champions aveva condotto un super girone e pure a Siviglia aveva limitato i danni, sul 2-1. Sì, meritava di perdere anche con 3 gol di scarto, ma questo è un altro discorso.
Ranieri aveva vinto il titolo di allenatore dell’anno, aveva conquistato decine di premi e inviti fra Italia e Inghilterra. Niente, la gratitudine non è di questo mondo.
La squadra era con lui, certamente faticava ad avere un rendimento accettabile, ma di qui a licenziarlo… Semplicemente assurdo, inaccettabile.
Viene in mente la Lazio che, scudettata, licenziò Eriksson e ugualmente non lo meritava. Diverso il caso di Lippi che, alla Juve, diede le dimissioni. Ma il Leicester… Paragonabile allo scudetto del Verona…