L’angelo del fango a Catanzaro, dal libro “Qualcuno corre troppo” di Lamberto Gherpelli

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Un capitolo del libro “Qualcuno corre troppo” di Lamberto Gherpelli, dedicato al doping. Riguarda le morti dei calciatori che hanno vestito la maglia giallorossa dei calabresi.

L’angelo del fango a Catanzaro

Negli anni Sessanta calcarono l’erba dello stadio comunale di Catanzaro Alvaro Gasparini, Mario Tribuzio e Dino Berardi. Alvaro Gasparini militò nelle file del Catanzaro dal 1963 al 1967: è morto d’infarto a soli 40 anni. II centravanti triestino Mario Tribuzio, reggiano di adozione (ex Reggiana e Lecce), vestì la maglia giallo-rossa dal 1965 al 1967 segnando sette gol in 36 partite. È mancato alcuni anni fa a causa di un tumore al fegato.

Nel 2010 Dino Berardi ha risposto così all’intervista del giornalista Filippo Fabbri.

Passiamo al 30 gennaio del 1972. A Catanzaro, arrivò la Juventus. Segnò Mammì, Morì per un cancro alla gola a soli 58 anni nella sua casa di Pagani, in provincia di Salerno.
Mammì era compagno di squadra di Mario Musiello, attaccante eclettico e di grande temperamento (fratello maggiore di  Giuliano, ex di Juve e Roma). a 63 anni, cancro. Ci ha dichiarato il figlio Enrico:

«Per la verità  a mio padre diagnosticarono una neoplasia al colon nel 2003 e poi nel maggio del 2010 il tumore si ripresentò all’esofago e allo stomaco e in pochi mesi morì».
Pensa ci possa essere un collegamento tra la malattia di suo padre e l’abuso di farmaci nel calcio?
«La certezza assoluta non posso averla, ma mia madre mi ha riferito diversi episodi di somministrazione di farmaci nelle varie società calcistiche dove ha militato».
Più precisamente?
«Negli anni Settanta raccontava  di iniezioni e flebo: gli veniva prelevato il sangue e successivamente reiniettato».

Enrico Musiello parla della pratica dell’autoemotrasfusione (non vietata negli anni Settanta) effettuata con l’obiettivo di arricchire di ossigeno il plasma per correre più forte e resistere più a lungo. Sul punto si tornerà più avanti, nel capitolo settimo, con la testimonianza diretta di Franz Beckenbauer.
Sempre negli anni Settanta vestirono la maglia delle aquile del sud i più volte citati Carlo Petrini, Massimo Mattolini e Sauro Petrini.

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