di Vanni Zagnoli
L’addio anticipato di Conte alla nazionale è unico, nella storia del calcio azzurro. Viene in mente il rinnovo di Prandelli, con dimissioni a caldo, dopo l’eliminazione con l’Uruguay. Dicono fosse già d’accordo con il Galatasaray da prima, che fosse una finta, il rinnovo, non so.
Ricordo il Bearzot campione del mondo che si trascinò per 4 anni, mentre Lippi lasciò da vincente, complice l’indagine sul figlio Davide, per poi tornare a prescindere e questo diede fastidio a Donadoni. Oggi candidato assieme a Fabio Capello.
E poi il Sacchi che restò nonostante l’uscita dall’Europeo, ma era vicecampione del mondo, sconfitto ai rigori, e lasciò a Cesare Maldini durante le qualificazioni per il mondiale del ’98.
Anzi, indietro ad Azeglio Vicini, congedato dopo i bronzi europei e mondiali, perchè mancò la qualificazione a Euro ’92, ma non si aspettò la fine del ciclo, per passare a Sacchi.
Le dimissioni di Zoff, indotte da Silvio Berlusconi, il Trap che restò nonostante l’uscita agli ottavi del mondiale, complice l’arbitraggio dell’ecuadoregno.
E’ un rischio annunciare prima i cambi in panchin, ma è anche onesto. Si pensi a Guardiola, via da Monaco per il Manchester City.
Conte ha voglia di allenare un club, sembrava dovesse restare a vita, strano che lasci dopo appena un biennio. E gli stages negati c’entrano poco.
Capello ha 70 anni, è una sicurezza ma la sua Russia ruminava calcio, mentre l’Inghilterra non si qualificò all’Europeo del 2012.
Donadoni ebbe già la sua chance, se ritorna è anche per riconoscenza, ma quella possibilità arrivò prematuramente.
Altri top allenatori. Allegri andrebbe bene, Mazzarri (nella foto in copertina) adesso è impopolare ma bravo, Guidolin sarebbe il massimo ma mai verrà considerato, Mancini ha esperienza internazionale ma fa male.
Spalletti è un altro bravo, ma è alla Roma.
Sarebbe anche bello creare uno staff con un vice eccellente, chessò, un bel Foscarini, ecco. Un bel Gustinetti a insegnare calcio.