Il Napoli ha macchiato un inizio di 2015 semplicemente impressionante con il brutto ko di Palermo. La seconda sconfitta nell’anno nuovo, un 3-1 maturato al termine di un periodo nel quale la squadra di Rafa Benitez aveva ottenuto 7 vittorie in 8 partite ufficiali tra campionato e Coppa Italia. Un ko che pone nuovi interrogativi sul vero potenziale degli azzurri.
Su questo argomento ci siamo interrogati spesso, notando come il Napoli sia stato inabissato nei bassifondi della nostra classifica PDO sin dall’inizio della stagione. Nell’ultimo periodo, la squadra di Benitez si era data una mossa, salendo al valore di 942, il più alto dalla quarta giornata, quando si sono stabilizzati i valori del nostro campione statistico. Un punteggio ancora al di sotto del 1000 ci ha fatto pensare che i partenopei avrebbero potuto migliorare parecchio, minacciando addirittura il secondo posto della Roma.
Il ko di Palermo, però, ci mette di fronte a una realtà che non ci saremmo attesi. Il Napoli ha incassato 3 gol a fronte di 4 tiri in porta e di 7 conclusioni totali subite. E ne ha segnato uno soltanto a fronte di 3 tiri in porta e 8 conclusioni totali tentate. Una sconfitta che, anche nelle modalità, ci mette di fronte a importanti interrogativi.
Se il PDO in questo periodo è migliorato del 16,6%, lo stesso non si può dire di tutte le componenti statistiche che analizziamo settimanalmente. La percentuale realizzativa, ad esempio, è cresciuta del 13,3%, passando dal 20% della quarta giornata al 31,3% attuale. Un miglioramento sostanziale, eppure non sufficiente per mettere il Napoli davanti alla concorrenza. Nell’ideale classifica della Serie A per percentuale realizzativa, infatti, la squadra di Benitez è soltanto decima. Viene da riflettere, soprattutto se si considerano i dati quantitativi che propongono gli azzurri come seconda formazione per numero di tiri in porta e terza per conclusioni totali. Manca ancora un pizzico di concretezza. Ma, come potrete intuire, non è questo il problema principale.
Nello stesso lasso di tempo, infatti, se la percentuale realizzativa è cresciuta del 56,5%, quella di salvataggi non è migliorata che dell’1,3% (dal 60 al 61,3%) con un picco del 2,9% all’undicesima giornata. Il che fa pensare che sconfitte come quella di Palermo siano l’emblema dei problemi irrisolti del Napoli 2014-15, una squadra che conclude soltanto in parte rispetto a quanto crea. E, soprattutto, una formazione che concede troppi gol in proporzione a quanto subisce.
Tre gol per quattro tiri in porta, come a Palermo, sono insostenibili per una squadra che punta ai vertici della classifica. Non è un caso che nella classifica ideale dei salvataggi, il Napoli sia soltanto diciottesimo e che per SOTCON non superi il decimo posto (il 37,4% dei tiri subiti è un tiro in porta).
Un autentico spreco del potenziale, che emerge chiaramente se si guarda ad altre percentuali, quelle che ci permettono di comprendere il valore della squadra. La percentuale dei gol fatti su quelli subiti è del 57,53% (quinta in campionato), ma soprattutto la TSR è del 59,37% (seconda, clicca qui per la spiegazione dell’indice) e la SOTR è del 62,79% (seconda, clicca qui per la spiegazione dell’indice). Anche la SOT (clicca qui per la spiegazione dell’indice) è eccellente (il 37,4% dei tiri del Napoli sono tiri in porta, solo due squadre fanno meglio).
Trovare risposte al problema percentuale del Napoli è sempre più difficile. La risposta più probabile resta sempre quella di inizio stagione (clicca qui per la nostra prima analisi), ovvero una mancanza d’equilibrio sostanziale. Irrisolta anche nel momento migliore della stagione partenopea.