I momenti salienti del 2014, la rivalità tra Allegri e Inzaghi sull’asse Milano-Torino

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Max Allegri e Pippo Inzaghi

Fra i momenti salienti del 2014 ci sono la chiamata di Massimiliano Allegri al posto di Antonio Conte, a Torino, e la scelta del Milan di affidarsi alla bandiera Filippo Inzaghi.

La rivalità tra Allegri e Inzaghi nasce a Milanello. Da quando il conte Max nel 2010 ha messo piede sui campi di allenamento del Milan e Pippo era fine carriera.

Il tecnico livornese l’ha guidato negli ultimi due anni della sua carriera impiegandolo poco e l’ex centravanti lo accettava  malvolentieri.

Oggi Allegri insegue il quarto scudetto di fila con la Juve, sarebbe il suo secondo personale dopo il debutto al Milan con titolo. Pippo guida il Milan dopo aver allenato gli Allievi e la Primavera.

Allegri continua a mantenere il ritmo della Juve dei record con il primato solitario. Inzaghi ha risollevato una squadra che ripartiva dall’ottavo posto e  oggi si ritrova a due punti dai play – off di Champions League.

All’allenatore toscano va dato il merito di aver rigenerato i bianconeri nella competizione più importante d’Europa, con il passaggio del turno agli ottavi, e di aver ritrovato i gol di Tevez anche lì.

Al tecnico emiliano i complimenti di aver puntato tutto su Menez, 8 gol, a dimostrazione che il francese è un centravanti puro, non un falso nueve.

Con Allegri la Juve è diventata più solida, con Inzaghi il Milan balbetta di meno in retroguardia.

Felice sorpresa per i rossoneri è il jolly Bonaventura capace di ricoprire qualsiasi ruolo dalla cintola in su e voglioso di riportare il Diavolo in Champions, compensando la mancata qualificazione in Europa league della scorsa stagione.

Il Milan ha voglia di ritornare tra le grandi del calcio europeo. Ma anche di vincere uno scudetto: nel nuovo millennio ci è riuscito soltanto con Ancelotti nel 2004 e con Allegri nel 2011. Potrebbe farcela con Inzaghi, voglioso di imitare llustri precedessori: il maestro e il rivale.

 

Biagio Bianculli

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