La presentazione di Bucchi, al Sassuolo. “La società compenserà la mia inesperienza, non ha bisogno di vendere. Vorremmo fare di Berardi una bandiera”. Avanti con il 4-3-3. “Ma non violenterò nessuno, ciascuno sprigionerà il suo talento”. Il presidente Rossi: “Sembra che dobbiamo giocare con la Primavera, per le tante cessioni…”

Cristian Bucchi era stato bomber del Modena

Vanni Zagnoli
Colombaro
Il primo giorno di Cristian Bucchi al Sassuolo scorre via nella bella atmosfera del golf club di Modena.
L’introduzione è del presidente Carlo Rossi: “Sembra che quest’anno dobbiamo giocare con la Primavera, per tanti giocatori che ci chiedono…”.
L’ad Carnevali ringrazia il presidente Santopadre. “Perchè il Perugia l’ha liberato rapidamente. Bucchi è sempre stato il primo obiettivo. E’ un allenatore giovane, con il quale speriamo di vivere una stagione divertente, perchè escano giovani. Vogliamo portare avanti il nostro progetto, il mister crede nella nostra volontà di crescere. Abbiamo l’ambizione di salire il più in alto possibile, sarà la nostra 5^ stagione in A”.
Con Magnanelli, sempre.
“Anche a Biondini abbiamo rinnovato il contratto prima che rientrasse. Speriamo che il capitano resti in società, a termine della carriera. Mai avuto dubbi sulla sua riconferma”.
Il bilancio neroverde è lusinghiero per quanto riguarda le giovanili. “Abbiamo vinto il Viareggio e, senza la sfortuna di incontrare la Roma, avremmo fatto strada anche nel campionato Primavera. A breve inizieremo i lavori del centro sportivo”.
Cristian Bucchi, allora. “A Perugia – racconta – ho trovato grandi valori umani, il presidente ha mantenuto la parola che mi aveva dato. Qui ho capito dove sono arrivato, la società ha saputo costruire ad alti livelli, ha uno stile importante. L’eredità di Eusebio Di Francesco è pesante quanto stimolante, dalla promozione all’Europa league, io provo a continuare il percorso di crescita”.
Sarà la proprietà a fare le valutazioni su chi andrà via, Bucchi proseguirà con il 4-3-3.
“Cerchiamo di arrivare ai risultati sportivi attraverso il gioco. Alla squadra spero di portare un pizzico di freschezza, che faccia da stimolo all’ambiente. Mi manca un pizzico di esperienza, la struttura però è forte, saprà accompagnarmi. L’obiettivo è continuare un percorso di crescita, come gioco e svilippo, con tanti italiani che si possano valorizzare”.
Bucchi ha due sole esperienze veramente positive, alle spalle, ovvero Macerata e il Perugia, con la semifinale playoff di serie B.
“Alleno da 5 anni, alcune situazioni capitano. Con la giusta umiltà, quest’avventura sarà ancora più stimolante. Devo capire le qualità dei giocatori, un modulo si interpreta in mille ruoli diversi. Non voglio violentare nessuno, che ciascuno si esprima secondo le proprie qualità, cercando equilibrio e identità. La società non ha bisogno di vendere, nè io ho bisogno di rassicurazioni”.
Si riparte dai veterani.
“Una delle caratteristiche più importanti è il senso di appartenza. Qui ci sono uomini cardine, da una vita: oltre al capitano, Cannavaro, Peluso, Biondini e Pomini, i tanti che danno l’anima. Percepisco di essere arrivato in una grande società, con i valori di un ambiente familiare”.
Ancora non si è sentito con Eusebio Di Francesco.
“Gli sono molto amico. Ultimamente non ci siamo sentiti perchè lui stesso è impegnatissimo. Per me sarà un campionato molto stimolante, costruiremo l’identità per giocarsela con tutte, a prescindere dal blasone”.
La scintilla può essere scoccata in Genoa-Perugia, di coppa Italia, con la rimonta e la qualificazione sfiorata.
“In Umbria abbiamo giocato spesso un buon calcio, senza snaturarlo mai. Può essere stato anche quello il biglietto da visita. Abbiamo affrontato l’intera serie B con un nostro modo di fare, senza mai piegarci agli avversari. Creare, dominare il gioco non sempre è possibile”.
Nel tempo libero, Cristian sta con la moglie Roberta e i figli.
“Lo occupano con grande piacere. Sono il mio rifugio, danno serenità e carica, anche dopo momenti non bellissimi. La nostra vita è molto semplice”.
Infine Berardi, trascinante anche con l’under 21, ma a vuoto.
“Sarebbe un piacere come società farne la bandiera. E’ un capitale per l’Italia e il Sassuolo”.

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