di Vanni Zagnoli
La Pallacanestro Reggiana si riaffida a Dan Peterson, per il commento, preferisco Bianchini, primattore su La7.
Un tema che mi sta a cuore, da sempre. Anni fa mi presentai a Dan Peterson: prima intervista per il Mattino di napoli, per i 75 anni, seconda per Libero, non lunga. Un giorno mi presentai meglio, 3 anni fa, forse, non ricordo: “Scusi, ma cosa vuole lei da me?”. “Diventare un suo interlocutore privilegiato, poche volte l’anno, come freelance”.
“Non faccio interviste”. “Mi può controllare il numero di D’Antoni?”. Me lo diede un grande allenatore italiano. Poi, a Reggio, di persona: “Non disturbo coach nba in stagione”. Peccato, quell’ex ct che mi diede il numero è molto più normale.
Ecco, la differenza fra il nano ghiacciato e Bianchini, cui ho l’abitudine di inviare miei pezzi, forse anche tutti quelli di Reggiana, non ricordo, fatto sta che Bianchini è un signore, garbato e disponibile, mentre l’altro viaggiava su altri livelli di media e alimentazione del proprio personaggio.
Uno che ha cambiato forse la storia del costume, più che del basket, perchè non credo abbia mai allenato in Nba. Penso che Ettore Messina valga molto di più, ma sia molto più normale e non abbia mai ghiacciato nulla, neanche il nano.
Sì, per carità, aveva guidato anche il Cile, ha vinto 5 scudetti, da noi, ma è stato soprattutto un fenomeno mediatico. Recalcati, Scariolo, l’ultimo Sacchetti, non sono stati da meno. perchè è facile vincere con i più forti e fare anche folklore. è più difficile vincere a Cantù, a Roma e a Pesaro, quando sono i primi scudetti, come fece il vate Valerio, allenatore anche in Libano.
Quindi, w Valerio, abbasso din don Dan.