La morte di Vito Berruti, padre del più grande imprenditore di import e di export di materie plastiche in Italia

Silvia Gilioli

L’addio a Vito Berruti, 86 anni. Il figlio Ludovico è stato compagno di classe di mio marito Vanni Zagnoli al liceo scientifico Lazzaro Spallanzani, fra l’85 e il ’90, assieme alla pluriassessora Annalisa Rabitti, ancora molto legata a lui, nei contatti.

Berruti era padre del più grande imprenditore di import e di export di materie plastiche in italia, Berruti plastics, con interessi in particolare in Polonia, dove ha persino un appartamento. La sede è in via Ghandi, a Canalina, Reggio Emilia.

Vito lavorava a Bologna, alla Olivetti, come direttore regionale, poi si è dedicato all’antiquariato.

Fervente cattolico, studiò teologia e ipotizzò di diventare ministro dei sacramenti e diacono, al punto da avere ospitato a casa propria un sacerdote che officiava una messa a domicilio.

Lascia anche l’altro figlio, Simone, già dipendente di Aci e da anni titolare di una tabaccheria.

La moglie Edda, Scolari, ex sarta, a I Teatri, di Reggio.

E la nuora Carmenza, colombiana, che insegna spagnolo, a Parma. Anni fa si era dedicata all’insegnamento della lingua ispanica sul piano commerciale, in particolare, alle associazioni di categoria, a Reggio Emilia.

Ludovico è stato anche arbitro, è il principale sponsor de La Torre, società storica di basket, a Reggio, dove giocò a lungo, come ala, assieme anche agli ex compagni di classe, Andrea Farioli e Marco Bezzi, e ora allena il Gast, la squadra reggiana di basket delle persone speciali.

Vito aveva pure la passione dei distillati, alla frutta, in particolare, abitava in via Cecco Angiolieri, a Canalina. Il figlio Ludo vive a Ghiarda, frazione di Reggio.

Molto partecipata la cerimonia funebre, al Preziosissimo sangue, la chiesa che frequentava Vito, nome da uomo del sud, famiglia in parte di origine piemontese

https://www.onoranzefunebricroceverde.it/necrologie/vito-berruti

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