di Vanni Zagnoli
E’ morto Maurizio Esposito, giornalista campano che da molto tempo viveva a Parma. Era un amico, un sodale, aveva ascoltato negli ultimi anni la mia disperazione, per collaborazioni svanite, per i problemi creati dall’abitudine di realizzare video e videoracconti in qualsiasi contesto. Mi cercava spesso, durante la malattia, ebbe un ictus, direi un anno fa. Da anni pubblicava un giornale che mandava per mail anche a grandi personaggi, a quante più persone possibili, ultimamente la grafica era migliorata, aveva creato una sua squadra di collaboratori e amici. Prima della malattia e della pandemia, ciclicamente li radunava a cena, in pizzeria. Maurizio si caratterizzava per un eloquio singolare, dall’accento molto pronunciato, in conferenza stampa per anni chiedeva la parola per domande particolare, molto lontane dall’attualità, esattamente come facciamo noi, quando ce la danno.Maurizio era molto legato alla Campania, mi chiese di contattare un personaggio delle tv campane, cercava sempre nuovi adepti al suo progetto, di approfondimento sul Parma e sui dilettanti. Aveva una mail legata al sito parmapress24.it, di Francesca Devincenzi.Era attento alle presenze, con Popsport, la sua testata, voleva premiare calciatori del Parma. Aveva proprio l’impronta del direttore, amava commentare la partita in sala stampa, magari non trovava l’attenzione che il suo percorso meritava.Lo intervistammo a lungo in video al Tardini, sulla poltrona marchiata gialloblù, con i crociati in serie D o C, non ricordiamo benissimo, è fra i 20mila video perduti, con la chiusura del canale youtube principale.Ci resta solo questa breve chiacchierata. Il coronavirus aveva rimandato la sua rieducazione, sembrava stesse bene, mai avremmo immaginato, in nottata, di apprendere della sua morte, da emiliagol.it, da Giorgio Mansanti.Volevamo raccontarlo in lungo in ospedale, una sera andammo ma dopo le 22 non rispondeva al telefono, altre volte ci aveva rimandato, la sensazione era che magari non gli facesse piacere mostrarsi non al top, fisicamente. Colpiva, di Maurizio, il vortice di pensieri, di idee giornalistiche, che tocca spesso anche noi.Non aveva mai vissuto di giornalismo, ci raccontò anche della sua professione, di impiegato.Resta il rammarico di non averlo ascoltato di più, ma era difficile seguirlo, nei ragionamenti. E poi per anni eravamo presi da corrispondenze serrate, allo stadio Tardini.Meritava maggiore attenzione, da parte di tutti, di certo l’aveva fra i dilettanti, fra ex crociati magari degli anni ’70 e ’80, a cui era felice di inviare il suo giornale.Ci chiese aiuto per sbarcare su internet, per noi era impossibile aiutarlo, già siamo in arretrato con la titolazione di migliaia di contributi. Ecco, Popsport online magari sarà recuperato dalla sua redazione.Ora sarà lassù, a discettare con piccoli e grandi personaggi della tribuna stampa dello stadio Ennio Tardini, Pino Colombi e Roberto Schianchi, Giampaolo Anghinetti e Gianluca Bacchi Modena, Gian Franco Bellè e Tullo Baroni, Tiziano Marcheselli e Maurizio Schiaretti, Francesco Saponara. Professionisti e pubblicisti, fotografi e opinionisti.Indimenticabile, Maurizio. Certo era un cavallo pazzo, nel pensiero. “Senti…”. L’accento, la vocalità erano simbolo di un sud appassionato di tanto, di sicuro della cucina e della compagnia, dello sport e della vita. Indimenticabile, Esposito. Lassù dialogherà con allenatori ed ex campioni, con giornalisti e uffici stampa.