Gli emiliani ripartono dalle conferme di Kaukenas e Lavrinovic. Rimas: “Sono tornato perché c’era un lavoro in sospeso”.
Da La Gazzetta dello sport, di Francesco Pioppi.
Reggio emilia.
Il pianto soffocato nell’abbraccio delle sue tre figlie era l’ultima immagine di Rimantas Kaukenas e di una Reggio Emilia in ginocchio dopo aver solo sfiorato uno storico scudetto. A distanza di quasi due mesi l’aria è tornata a essere serena e, in attesa degli azzurri Aradori, Della Valle e Polonara, a fare gli onori di casa è proprio la guardia di Vilnius, che quest’anno avrà i gradi di capitano sul petto dopo la partenza di Cinciarini.
«Ho ancora entusiasmo, voglia di lavorare e soprattutto vedo chiara la strada che dobbiamo fare per arrivare ai nostri obiettivi. Lo scudetto? Dico solo che sono tornato perché sentivo che il lavoro non era finito, perciò non credo ci sia molto da aggiungere, sintetizza Kaukenas. Milano, Venezia e Sassari partono ancora una volta favorite rispetto a noi, su questo non ci sono discussioni, ma come abbiamo già visto in passato i pronostici contano poco».
Sono 38 gli anni per Kaukenas, 35 per l’altro totem Darjus Lavrinovic che ha accettato di affrontare l’ennesima cavalcata in cerca di riscatto: «Il basket è sempre stato la mia vita e non so ancora se per 2 o 3 stagioni ma lo sarà ancora. Ho grandi motivazioni perché l’anno scorso non sono mai riuscito ad essere al 100% ed è la cosa che mi ha fatto più male, spiega Lavrinovic.Perché sono tornato a Reggio? Perché vogliamo vincere lo scudetto e fare passi in avanti in Eurocup».
I due evergreen lituani saranno i custodi di una filosofia comunque all’insegna del Made in Italy a cui si è data nuova linfa con gli arrivi di Aradori, Andrea De Nicolao e Stefano Gentile.
Uno stile accattivante che piace tanto al patron Stefano Landi quanto a coach Menetti, giunto al 14° raduno con la Reggiana, il 5° da capo allenatore: «Siamo unici e diversi nel panorama nazionale, commenta il tecnico, e questa idea ci spinge anche a esprimere un basket che ci distingue dalle altre squadre, meno individualità e più gioco corale un mix di italiani e veterani dell’Est che ci permette di esprimere meglio i valori in cui crediamo».
Quasi una sfida al sistema quella lanciata dalla società reggiana, i cui obiettivi restano di primissimo livello: «Affrontiamo la nuova stagione consapevoli che quello che abbiamo fatto l’anno scorso è qualcosa di incredibile, ma abbiamo voglia di stupire ancora, spiega il coach. Dico sempre che uno dei giorni più belli della mia vita è stato il mio matrimonio, ma è ancora più bello quello che viene dopo e non è saggio restare a sfogliare l’album dei ricordi troppo a lungo».
Frosini A chiudere il roster c’è l’ala pivot bielorussa Vladimir Veremeenko, ex Unics Kazan e Banvit, che raggiungerà i compagni domani e che il direttore sportivo Frosini descrive così: «Lungo mobile e con doppia dimensione in fase offensiva, ci aiuterà sotto canestro offrendoci una vasta gamma di soluzioni». Rescisso il contratto con il centro classe 91 Giovanni Pini che va ad Avellino.
A cura di Giovanni Nicotera