Vanni Zagnoli
Reggio Emilia
Viva Capo d’Orlando. Meritava di battere la Grissin Bon già alle final 8 di coppa Italia, ma pure con Fitipaldo, in campionato, era andata vicina a espugnare il palaBigi. Sino a un anno praticamente inviolato, in stagione regolare. L’impresa è di rilievo non tanto perchè Betaland è al primo successo in A, dopo lo splendido preliminare di coppa, quanto perchè i due volte vicecampioni d’Italia avevano battuto il Galatarasay, mercoledì sera, rompendo il loro digiuno stagionale. Come budget non c’è paragone, nonostante Menetti con il ds Frosini e l’ad Dalla Salda abbiano rinunciato a Polonara, Aradori e De Nicolao. Pesa l’assenza di Cervi, appena operato, dopo il passaggio estivo da centro titolare azzurro al taglio per questioni fisiche.
Gennaro Di Carlo la vince in difesa e come mentalità, trasferisce appieno quella sua grinta enorme, da Mihajlovic, evidente anche soltanto sabato sera, di fronte alla nostra intrusione (annunciata) nel ritiro palatino. Il gruppo è sano, lo segue e vive una super avventura, Champions e inseguimento ai playoff. I dioscuri di serata sono la stellina Arnoldas Kulboka (19 punti con 5/7 da tre punti) ed Engin Atsur, 13 punti e due triple decisive. I 26 rimbalzi in più colti dai messinesi sono compensati dalla sperequazione nelle palle perse. Amedeo Della Valle segna 21 punti all’intervallo eppure nell’ultimo quarto è isolato e in fondo la partita è già nelle mani viaggianti. Mussini e Candi danno meno di De Nicolao e Needham, sono troppo giovani e perciò Menetti ha dovuto chiedere proprio all’unico leader rimasto di portare anche giù la palla. La realtà è che Capo gioca da Reggio, con fisicità e concentrazione e che neanche i messaggi notturni della presidentessa Licia Ferrarini per trattenere Della Valle bastano a evitare cadute a raffica. Perchè il Bigi era già crollato sotto i colpi di Pesaro.
Della Valle, dunque, parte con 21 punti, frutto di 3 triple, e smazza 5 assist. Eppure i palatini al riposo sono a -4, grazie al buon avvio, ai raid di Edwards e alle conclusioni pesanti di Kulboka. Anche Mussini era partito bene, come Atsur ed Edwards. Una tripla di Candi era valsa il +4 interno in un primo quarto scadente. Ihring da lontano mette la freccia, replica Amedeo, figlio di Carlo Della Valle, con due sospensioni e poi 8 punti in 45”, compresa la schiacciata su palla rubata a metà campo.
Lo slancio è di Arnoldas, pestifero lituano classe ’98, in prestito dal Bamberg: va largamente oltre le attese e al 26’ autografa il 46-51, con la quarta tripla. La zona 3-2 mantiene Reggio a -2, nonostante l’abisso a rimbalzo: Candi e compagni calano in difesa, Edwards e Kulboka (16 punti al 27′) sospingono Betaland, riavvicinata da Nevels e dall’appoggio di De Vico.
Gli esterni di Capo folleggiano, sul +8 sembra fatta, anche perchè il pubblico si spazientisce. E’ peraltro zittito dalla terna di triple, di Markoishviki, Wright e Mussini. Sul 62-61 del 34’, perlomeno si teme il finale in volata. Lì arrivano le bombone di Atsur (due) e di Kulboka. Finchè Ikovlev dall’angolo leva ogni pathos. Reggio non è ancora in bonus, è tardi per ricorrere ai falli. Reggio è 1-6 in stagione, Capo d’Orlando è ben oltre il 2-8, sul piano morale.