di Vanni Zagnoli
La caduta degli dei, il Brasile esce al primo turno della Copa America, con un gol probabilmente di mano. Il replay non fuga tutti i dubbi, tuttavia la palla tocca prima la mano destra di Ruidiaz e poi la coscia, sul cross da destra di Polo. Non è comunque scandaloso l’annullamento perchè se avesse toccato prima la coscia, della mano, sarebbe regolare. Il gioco resta fermo 3′, l’arbitro Cunha sembra voler annullare e poi convalida. Elias si divora il pareggio al 93’.
Il Perù vince questa sfida 31 anni dopo, la pressione dei verdeoro frutta poco. Il ct Dunga in panchina è rosso in volto, invecchiato, trasfigurato.
Nella Copa il Brasile era già uscito al primo turno nell’87, ai mondiali era capitato nel 1930, nel 1934 e nel ’66. I verdeoro sono in sequenza negativa, senza podio da 3 mondiali e da 3 edizioni del torneo continentale. Certo l’attenzione è per l’Olimpiade, però…
Si rovescia la storia, 22 anni dopo il mondiale vinto sull’Italia negli Usa ’94. Allora Dunga era il capitano, neanche il suo ritorno basta a rendere efficace la Seleçao più povera del calcio moderno.
A Boston il Perù e ha persino meritato.
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