Italia-Svezia, il ct Andersson: “Bonucci può dire ciò che vuole, per ora siamo in vantaggio noi”. I nordici sornioni e difensivi

Saranno circa 2000 i tifosi svedesi questa sera a San Siro (calcionews24.com)

La fisicità e i gomiti larghi della Svezia per frenare la voglia di tempi supplementari dell’Italia. Janne Andersson dissimula, sa che l’arbitro turco è stato troppo tollerante e allora promette: “Giocheremo bene, soprattutto in modo sportivo”.
“Non siamo assolutamente stati favoriti da Cahir, a Solna – spiega il ct Olof Andersson, all’anagrafe -. Ho fiducia in Lahoz, sono sicuro che farà una buona partita”. Lo spagnolo è sconosciuto, per uno spareggio del genere serviva il miglior arbitro al mondo, peraltro da identificare, con l’addio di Rizzoli. Per Mourinho è fantastico, sarà vero?
Augustinsson sembra il tallone d’Achille, a sinistra: “La nostra forza è il collettivo, il mancino è fra quanti lavorano meglio. Quanto pensano gli italiani mi interessa relativamente. Come la telefonata di Tavecchio al presidente Uefa Infantino, perchè i match si giocano solo in campo. E Bonucci può dire quello che vuole, per ora siamo in
vantaggio noi”.
Mancherà l’esperienza di Ekdal, lanciato dalla Juve, protagonista al Siena e al Bologna e soprattutto a Cagliari, viene sostituito anche da Johannsson. Infortunato anche il centrocampista offensivo Sam Andreas Larsson. “L’Italia dovrà essere cauta, se subisce un gol poi deve farne tre. Non possiamo difendere
per 90′”.
La difesa sarà sotto pressione, orchestrata da Granqvist, 32 anni, per due stagioni al Genoa, ora in Russia, al Krasnodar: “La pressione è tutta sull’Italia, grande nazione calcistica, praticamente sempre presente ai Mondiali. Non abbiamo nulla da perdere, faremo una grande prestazione. Non subire gol ci porterà al mondiale, è la nostra intenzione. Segnassimo, avremmo ancora più chance”.
Un 3-1 è probabilmente fuori dalla portata azzurra, perlomeno nei tempi regolamentari. “E’ fondamentale non offrire contropiedi e occasioni all’Italia. I tifosi azzurri hanno grandi aspettative, potrebbero fischiare e sarebbe un grande vantaggio, per noi”. Ovvero per i blågult, assenti in 8 campionati del mondo su 20, ma tre volte sul podio: argento nel ’58, bronzo nel ’50 e nel ’94. Agli Europei, debuttarono solo nel ’92, raggiungendo la semifinale, in Svezia: da allora hanno saltato una sola edizione, peraltro superando il turno solo nel 2004, a spese dell’Italia, con il biscotto maturato assieme alla Danimarca. Rispetto a 13 anni fa, in Portogallo, solo Buffon è ancora in campo. A 36 anni, Ibrahimovic sarebbe ancora protagonista, se non fosse infortunato. Occhio a John Guidetti, se dovesse subentrare. E’ un buon attaccante, dal nonno ferrarese, mentre il padre andò a giocare a rugby in Kenya, dove l’ha cresciuto.
Vanni Zagnoli

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