A Reggio, ai chiostri della Ghiara, la mostra sull’emancipazione femminile attraverso le Olimpiadi: è organizzata dal Panathlon e dallo Zonta club, resta aperta sino a domenica 19

 

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Sabato mattina 4 luglio 2015  è stata inaugurata nella sala dei Chiostri della Ghiara, Via Guasco 6,  la mostra “ l’Emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici “.

L’iniziativa organizzata dal Panathlon Reggio Emilia  presieduto da Roberto Rabitti e da Zonta Club Reggio Emilia presieduto da Vanda Giampaoli  ha riscosso un notevole successo con la presenza di oltre 120 persone tra cui il prefetto di Reggio dottor Raffaele Ruperto, il sindaco della città Luca Vecchi, il presidente della Provincia Gianmaria Manghi, il vice presidente del Consiglio Regionale Ottavia Soncini, il Governatore area 5 del Panathlon dottor Giorgio Dainese ed Emanuela Tanzi  Governatrice Italia dello  Zonta Club.

L’esposizione, organizzata col patrocinio del  Comune di Reggio Emilia e del CONI , si inserisce negli eventi dei Giochi Internazionali del Tricolore , è già stata ospitata in prestigiose location e capitali europee ed ora fa tappa nella nostra  città.

Una mostra documentaria articolata su due sezioni e 54 pannelli , che potrà essere ammirata presso i Chiostri della Ghiara  fino al 19 luglio 2015 , e’ nata seguendo la logica temporale dell’evento sportivo per eccellenza (olimpiadi estive e giochi invernali), “specchio dell’evoluzione sociale e dell’impegno delle donne, che per affermarsi hanno dovuto attendere un percorso lungo in cui l’obiettivo è stato raggiunto più di quanto la cosa non sia avvenuta in altri settori.

Nei Giochi Olimpici di Londra 2012 (edizione numero trenta) la rappresentanza rosa era pari al 46% dei partecipanti , quando lo stesso De Coubertin, ideatore dei giochi, non fosse apparso favorevole all’agonismo femminile.

Risale al 1900 a Parigi la comparsa della prima campionessa olimpica, mentre la prima donna italiana a salire sul gradino più alto del podio fu Ondina Valla, vincitrice degli 80 metri ostacoli a Berlino nel 1936.

La mostra organizzata  dalla prof.ssa Adriana Balzarini di Verbania,  presente all’inaugurazione, vuole evidenziare la fatica, la costanza, la passione, l’impegno e anche la ribellione nei confronti delle regole che le donne hanno combattuto e vinto.

Ogni foto, ogni sorriso, ogni urlo di gioia ed esaltazione lanciati da queste donne  sono una straordinaria dimostrazione della tenacia, della resistenza alle fatiche e della capacità di superare gli ostacoli che hanno dovuto affrontare per arrivare alla vittoria.

Il pensiero femminista ha dimostrato in maniera determinante che le  “differenze” sono socialmente costruite e che le discriminazioni a cui sono state soggette le donne anche nella sfera sportiva e del tempo libero, sono state oppressioni che le donne  hanno contestato con forza e sconfitto attraverso i propri sacrifici e le proprie vittorie.

Al convegno inaugurale,  hanno preso parte  le atlete  Cecilia Camellini, medaglio d’ora nel nuoto paraolimpico alle Olimpiadi di Londra  e  Francesca Ferretti , reggiana ed olimpionica di Pallavolo.

Il Convegno e’ stato introdotto da una bellissima relazione della Prof. Gigliola Gori , docente di Storia della Sport  all’Università della Sport.

“Date alle donne occasioni adeguate ed esse possono fare tutto “ ( O. Wilde ).

  Il Presidente del Panathlon,  Roberto Rabitti.

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