Ilmessaggero.it. Di Francisca diventerà di nuovo mamma: «Niente Olimpiadi, ma…»

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di Vanni Zagnoli

Elisa Di Francisca ha scelto la vita, anzichè la scherma. Diventerà mamma per la seconda volta, alla vigilia dell’olimpiade di Tokyo, a maggio del 2021, però lascia aperta la porta per ritornare in pedana.

Elisa, dunque Ettore avrà un fratellino…

“Beh, spero sia femmina, dal momento che abbiamo già un maschio. Sarebbe bello, altrimenti ho la scusa per cercare il terzo figlio”.

Con suo marito Ivan Villa, produttore televisivo, ha già scelto il nome?

“Li stiamo passando in rassegna adesso”.

Viene da due ori a Londra 2012, da debuttante olimpica a 29 anni, e dall’argento individuale a Rio, solo perchè la prova a squadre non era prevista. Vanta 7 titoli mondiali e addirittura 13 europei. Perchè ha scelto di rinunciare a Tokyo?

“Abbraccio i valori dei genitori, mi hanno inculcato l’importanza della famiglia. Papà Giacomo è insegnante di biologia marina, a Jesi, in pensione, mamma Ombretta fa la commessa. E mai come in questo momento penso alla salute, all’amicizia: assieme al lavoro sono le situazioni più importanti”.

In famiglia c’è ancora chi fa scherma?

“Mio fratello Michele la praticava, a 27 anni vorrebbe diventare maestro, sta compiendo il percorso tecnico. Mia sorella Martina lavora con i bimbi, ha una figlia, Zoe, già molto brava con il fioretto, a 11 anni”.

Elisa, sulla carta era da finale olimpica, di nuovo con la russa Inna Deriglazova, campionessa in carica. Non valeva la pena attendere un anno?

“Con Ivan ero combattuta, già prima del covid. Durante il lockdown ho sentito il bisogno di stare più tempo insieme, nonostante le brutture del periodo c’era la voglia di allargare la famiglia”.

Per questo ha smesso la pillola?

“Magari il figlio non sarebbe venuto subito, per il periodo stressante, per l’organismo, invece è arrivato e ora sono felice”.

Come l’ha presa il presidente del Coni Giovanni Malagò?

“Ha usato parole tenere e umane, è una persona molto comprensiva, è felice per me, mi ha fatto gli auguri. Da un lato ovviamente gli dispiace: “Ma ti capisco, so come sei fatta…”.

Esclude di rientrare per fine luglio?

“Quella corsa proprio no…”.

E’ proprio l’addio alle pedane?

“Per dopo Tokyo, non ho ancora detto niente. Non sappiamo se verranno rimandate, annullate, magari verranno disputate a porte chiuse. Non mi sento di dire stop in maniera definitiva, non ho chiuso con il fioretto”.

Come trascorrerà questi mesi?

“Mangiando. Scherzo, ovviamente. Diciamo in tranquillità, con la famiglia, come ogni donna incinta è il bello di restare in serenità, a casa. Abitiamo a Roma, nel quartiere nord”.

Ci sono mamme sportive a cui si ispira? E a sua volta lei ispira aspiranti madri?

“Ammiro tutte le mamme, chi sceglie per il bene del figlio. E’ sempre difficile conciliare con il lavoro, so che ogni donna fatica, avvertiamo sempre quel senso di colpa, nel lasciare il figlio ai nonni e alla babysitter. Con Tania Cagnotto e Flavia Pennetta ci confrontiamo molto”.

Il momento più bello della carriera è stato naturalmente Londra?

“Sì, non solo per il doppio exploit. Furono le olimpiadi dell’incoscienza e della vittoria, individuale e a squadre”.

Rifarà “Ballando con le stelle”, su Rai1?

“Perchè no? Adoro Milly Carlucci, sono in contatto con Raimondo Totaro, con cui vinsi nel 2013. Mi piacerebbe, dal momento che è una famiglia. Ballare incinta? Non credo”.

Che eredità lascia, alle altre schermitrici?

“Intanto faccio l’in bocca al lupo ad Arianna Errigo, positiva al covid, e a tutte le ragazze. Le giovani sono davvero forti, la squadra sarà ancora più in armonia, non c’è più quel divario generazionale che io stessa ho vissuto, gareggiando con Giovanna Trillini e Valentina Vezzali: erano talento e forza, ma anche armonia inferiore”. 

L’argento dei mondiali di Budapest 2019 arrivò con Errigo e con Alice Volpi, Francesca Palumbo era la riserva. Ora a chi toccherà?

“Credo a Martina Batini, accanto alle prime due, poi se la giocheranno Palumbo e Camilla Mancini, dipenderà anche dal ranking, deciderà come sempre il ct Andrea Cipressa”.

Senza di lei sono ancora da oro?

“Assolutamente sì, restano forti. Io stessa magari avrei potuto vincere, in fondo mi ero imposta nell’ultima gara di coppa del mondo, a Kazan, a febbraio”.

Sarà a Tokyo almeno da invitata?

“Non mi muoverò di certo, le seguirò dal divano, comodamente da casa”.

Ha un futuro la grande scuola di scherma di Jesi?

“Alice Volpi ogni tanto si allena lì, con Giovanna Trillini. Ci sono bimbe interessanti”.

Arianna Errigo coronerà il suo sogno di essere azzurra sia nella sciabola che nel fioretto?

“Io non entro nel merito, anche perchè c’è una causa aperta, con la federazione. Diventa faticoso reggere due armi, a me ne bastava e avanzava una. Non è facile, se ci riesce è Mandrake”.

A proposito, Gigi Proietti era il Mandrake della risata. Lo conosceva?

“Non di persona. Lo ammiravo, sono dispiaciutissima. E’ nato e morto lo stesso giorno. Come Shakespeare”.

Da “Ilmessaggero.it”

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