di Vanni Zagnoli
Almeno Trento-Perugia va secondo pronostico, per 1-3, con il quarto caratterizzato dalla serie in battuta di Leon, da campione. In teoria gli umbri sono più forti, tantopiù con Heynen al posto di Bernardi in panchina, è l’allenatore campione del mondo con la Polonia, il problema è che l’Itas Trentino era già andata vicinissima a eliminare Civitanova in semifinale scudetto, a maggio. E allora il primo set è del sestetto di Lorenzetti, per 21-25, con 6 muri contro uno, di cui 2 dell’azzurro Candellaro, e le splendide difese di Grebennikov. La Sir era partita 8-6, si è persa presto, con ricezione incerta. Nel secondo va meglio, comunque Trento resiste sul 21 pari, con la regia coraggiosa di Giannelli. Salva su Atanasijevic ma è Vettori a vanificare sbagliando un palleggio facile. Il gioco resta fermo per quasi 5’ per problemi con il referto elettronico, alla ripresa l’ace di Plotnytskyi, ucraino di 22 anni, dà il 24-22 e di fatto l’uno pari. “E’ stato fondamentale – conferma Pippo Lanza -, si gioca davvero di squadra”.
Perugia è superiore in battuta, compensa così i 3 muri presi a zero.
Il terzo inizia con duelli al servizio e la Sir avanti 6-4 e qualche smorfia di Giannelli, consapevole che l’inerzia è girata. Anche con l’ace di Leon e il primo tempo di Podrascanin. L’Itas si ritrova con Lisinac al servizio, raggiunge il 13 pari. Anche in questa seconda semifinale c’è un’arbitra, Rossella Piana, non ha grandi problemi, al contrario di Ilaria Vagni nella prima. Atanasjievic azzecca una bordata e un muro, sul 17-13 i sirmaniaci urlano a buon diritto: “Siam venuti fin qua per vedere giocare Bata…”. Appunto il serbo opposto che faceva ombra a Zaytsev, al punto che un anno fa lo zar passò a Modena per tornare al suo ruolo preferito, salvo anche adesso dare una mano in ricezione.
Cebulj a muro prolunga per un attimo il terzo parziale, Heynen inserisce Russo per Ricci, mentre il livello di gioco scende, per il 25-21 facile.
Il quarto è a prevalenza dei bianchi, con Ricci un pizzico in difficoltà come secondo centrale, sul 6-9. “Dai”, urla al cielo Colaci, vorrebbe evitare il tiebreak, con Leon in battuta avanzano sul 15-11 con 8 punti in sequenza, compresi due aces. Podrascanin non è al massimo, aveva saltato la qualificazione olimpica e buona parte dell’Europeo, con il suo turno in battuta arriva lo strattone definitivo sul 18-12. Il muro di Ricci è il punto esclamativo della giornata. La pipe di Leon fa sorridere di gusto di centrale, proprio per la potenza. Vettori al servizio ridà speranza, sul 21-18, ma è solo per un attimo perchè Leon è on fire. E’ 25-22.
Lo spettacolo è sempre sugli spalti, con cori della curva Gislimberti e la scritta “murato” e il piacevole tormentone umbro: “Per il Perugia combattereeee…”. E poi “E’ gol, è gol, è gol e gol”.
All’Eurosuole forum spiccano i drappi dei 20 trofei in bacheca, è la 30^ stagione, il prossimo potrebbe essere il mondiale per club. Non la supercoppa, la finale è domani, dalle 18, sempre su Raisport, fra Modena e Perugia. Heynen si schermisce di fronte ai complimenti: “Sono appena arrivato, ho fatto solo il mio dovere”. E il libero Colaci: “Di fronte avevo il miglior libero di ogni tempo, Grebennikov”. Domani animerà la sfida con Rossini, suo alter ago al mondiale.
Da “Ilmessaggero.it”