di Vanni Zagnoli
Non è stato un sabato santo, per il volley italiano. Nessuna Cev, seconda per importanza, nè maschi nè femmine, mentre alla Challenge rinuncia a partecipare. Trento non alza il 17° trofeo della storia, per colpa del golden set. Niente gioia per il presidente Diego Mosna, eccentrico per i baffi e già accentratore. Angelo Lorenzetti meritava la nazionale, nel millennio è il tecnico italiano più continuo, ai massimi livelli, campione in carica con Modena e probabile finalista scudetto eppure non riesce a controbattere un regolamento assurdo.
Perchè, in qualsiasi competizione escluso nel volley, funzionerebbe così, ovvero sarebbe bastato un set, per aggiudicarsi la coppa, dopo il 3-0 subito dal Tours nella trasferta dolomotica. I bianchi accarezzano il traguardo, sul 31-29, lo centrano al secondo tentativo, per 22-25, ma il resto purtroppo non è pleonastico. I francesi erano in superserie, a parte la scoppola di mercoledì, ma il regolamento appunto permette loro di vincere per 3-1, 25-22 e 25-23 il terzo e quarto parziale, e poi di giocarsi tutto nel goldenset. Sul quale incide tanto il fattore campo: 15-13 e la Cev va oltr’Alpe, ingiusto così.
Primattore è l’opposto ceco Konecky, con 25 punti, festeggia l’allenatore Giampaolo Medei, mentre Trento per il terzo anno di fila perde la finale Due stagioni fa, la Dinamo Mosca si dimostrò più forte vincendo al PalaTrento, a Cracovia lo Zenit Kazan era pure superiore, ma stavolta Van de Voorde, Stokr e compagni erano superiori ai vari Cabral e Barnes.
Urnaut e Solè, anche Giannelli patiscono un po’ il pubblico, al pari dell’ex Antonov. Per tace di Lanza, che pure era in bel momento. Nelli e Daniele Mazzone non possono sovvertire l’inerzia. Nel set di spareggio, Konecny pilota il 7-4 e il Tours andrà in tour per la città a mostrare la coppa.
Peccato anche che a Busto Arsizio non sia arrivata la terza Cev della storia, Le varesotte avevano perso in Russia 3-1, ripassa di nuovo il Kazan per 2–3: 25-23, 25-16, 12-25, 21-25, 12-15. Le farfalle trionfarono nel 2010 e nel 2012, sfuma il primo successo ai massimi livelli per Mencarelli, ex ct azzurro, bravissimo con le giovani. Con 22 punti, Diouf incendia i quasi 4mila del PalaYamama. La coreografia è da brividi: “Una maglia per la gloria, una squadra per la vittoria”, con tante bandiere tricolori. Witkowska libero è in serata, la palleggiatrice Noemi Signorile incisiva anche a muro. Bene anche Fiorin, Martinez e Stufi.
Nel prossimo weekend la Champions femminile si giocherà a Treviso, con l’Imoco Conegliano possibile finalista, mentre a fine mese a Roma una finalista uscirà da Civitanova, favorita, su Perugia, organizzatrice. Intanto mercoledì si giochernano le gare4 dei playoff, a Modena e a Perugia, con Civitanova e Trento vogliose di evitare i rischi della bella casalinga.