Ilmessaggero.it. La magia, la festa del volley. La supercoppa è di Modena, cade la Trento vincitutto di Stoytchev.

ngapeth
Ngapeth schiaccia

Vanni Zagnoli

Modena- E poi c’è il volley, il grande spettacolo della pallavolo, con la supercoppa italiana andata a Modena. Poco lontano c’era stato il derby emiliano di calcio, vinto dal Bologna, i tifosi del Modena sono delusi per una serie B a rischio, per il braccino corto del presidente Caliendo, ma gioiscono per il successo dei gialloblù sottorete. Il palmares impressiona, è al soffitto del PalaPanini: 11 scudetti, l’ultimo però in avvio di millennio, 11 coppe Italia, 2 supercoppe, 4 coppe dei Campioni, 3 delle Coppe, 4 Cev, una supercoppa europea e una Challenge cup, conquistata con il maestro Velasco. Qui c’è magia, molto più nel calcio, come fosse il basket a Bologna, ecco. Com’era il basket a Bologna. Qui si battono il miglior giocatore al mondo, il francese Ngapeth, barbuto vincitore di World league ed Europei, e il miglior palleggiatore, Bruninho Rezende. C’è il libero della nazionale Rossini, per la verità finito in panchina, con Blengini, a beneficio di Colaci, dall’altra parte della rete. Al centro le braccia alte di Matteo Piano, l’opposto è il parmigiano Vettori, al diapason due anni fa. Giocatore molto cerebrale, con una biblioteca splendida. In panchina il sorriso di Lorenzetti, accanto il ds Andrea Sartoretti, ex Sartorace, per quella sua battuta mancina e arrotata, al salto.

Qui c’è stato un record, il primo set vinto da Trento per 37-35, così si finisce molto tardi. Il secondo e il terzo parziale sono geminiani, 25-23. Il punto a punto è appassionante, Trento svetta con le alzate di Simone Giannelli, l’uomo dell’anno per il volley nazionale, a lanciare le schiacciate di Filippo Lanza, titolare in banda nell’argento di coppa del mondo e nel bronzo continentale.

L’equilibrio è sovrano, dopo la finale scudetto a senso unico. Si va al tiebreak perchè il muro a tre è dolomitico, in particolare di Antonov su Vettori, e vale il 23-25. Stoitchev non può vincere sempre tutto, il bulgaro resta un mago degli schemi, solo con la nazionale non ha vinto. Il collega Lorenzetti mantiene lucidità, insiste sui cambi, di là gioca poco lo sloveno Urnaut, storico argento con Andrea Giani ct, ma picchia forte il bulgaro Antonov, titolare acerbo in World league con Berruto. Oggi inizia il campionato, perciò il meglio del volley non è qui, come presenze. In tribuna notiamo solo Luca Cantagalli, della generazione di fenomeni, allenatore a Reggio, la sua città, in A2, e Franco Bertoli, l’ex mano di pietra che aveva contribuito alle dimissioni di Mauro Berruto da ct. “Che partita”, continua a urlare lo speaker Antoine, attore di teatro, personaggio televisivo nella modenese Trc, appartenente alla generazione dei virtuosi del microfono, come Carlo Zampa che all’Olimpico declamava l’anima candida della Roma Damiano Tommasi.

A ogni cambio di campo va in scena lo spettacolo musicale, trombe e sassofoni. Meglio che le ponpon girls, onestamente. Frastuono. Nel tiebreak Ngapeth salva una palla con il piede, lo spettacolo è da grandi emozioni. Infinito. Ngapeth azzanna il 6-4, Giannelli azzecca l’ace della parità: ha ragione Giani, diventerà il miglior alzatore della sua epoca. Il centrale Mazzone, che aveva debuttato in azzurro, gira fuori l’8-6, Ngapeth mette il 9-6, Djuric spreca e sul -4 Trento si genuflette di fronte alla leggerissima superiorità gialloblù. Mazzone sbaglia l’ace, Stoytchev gli fa segno che se l’è fatta sotto. Vettori fa mani e fuori. Poi Djuric sbaglia una battuta, Antonov mette una buona battuta, poi il muro fuori di Trento consegna il 15-11 e relativo 3-2 a Modena.

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