di Vanni Zagnoli
E’ il primo scudetto di Novara, dopo 5 finali perse come Trecate. La presidenza è rimasta a suor Giovanna Saporiti, dall’83, la proprietà è dei fratelli Leonardi, dell’Igor gorzonzola, fra i più scatenati nei festeggiamenti. E’ proprio il marchio del formaggio, che in Piemonte ha portato uno scudetto storico.
“Per me è il quinto”, racconta Francesca Piccinini, 38 anni, professionista da un quarto di secolo, impressionante. E’ la capitana, nonostante sia alla prima stagione lassù, dopo la Champions league vinta un anno fa, con Casalmaggiore.
Già, Piccinini regina delle riviste patinate, anche per uomini, come Playboy, accanto a una suora. “Ero certa – sussurra Giò Saporiti – che sarebbe stata perfetta, dentro e fuori dal campo, e così è stato. Spiritualità e sport possono coesistere”.
Giovanna festeggia al ristorante, con tutte le ragazze, la croata Barun si porta a casa il trofeo da mvp, il libero Stefania Sansonna urla la gioia di campionessa d’Italia. Modena aveva vinto la prima, in casa, perso due volte in Piemonte, poi Novara ha chiuso, nettamente, senza soffrire, profittando dell’eliminazione di Conegliano, in due partite. Lì è stato merito di coach Marco Gaspari, che ha estromesso la favorita, reduce da un triplete. Per il secondo anno di fila molte di queste ragazze sono vicecampionesse d’Italia, perchè Modena si chiama Liu Jo ma anche Nordmeccanica, ovvero Piacenza, e infatti un anno fa Marika Bianchini e compagne avevano perso la finale a Conegliano. “Eravamo le più in forma – riflette Melissa Donà, 35 anni, veneta gira Italia -, al momento giusto. Per quasi tutte noi è il primo scudetto”.
“Non si scorda mai”, si legge sulle tshirt di alcune signore a bordo parquet e anche del pubblico del PalaPanini. Il volley è festa, sempre, ovunque, a prescindere, festa grande, festa infinita. In onda nel tempio della pallavolo, al PalaPanini. In tribuna ci sono i vertici della federazione e della Lega, l’impatto cromatico, di emozioni e suoni è paragonabile a quanto avviene per i maschi.
Per Novara è una gioia paragonabile alla serie A conquistata con Attilio Tesser, salto doppio, in avvio di decennio. Fra le campionesse spiccano le olandesi, la bellissima Laura Dijkema, palleggiatrice, la schiacciatrice Pietersen e la 22enne Celeste Piak, di colore. “Papà è del Suriname, come Gullit”. Il neo vice ct dell’Olanda. “Ma neanche lo sapevo”. L’altra di colore è Sara Bonifacio, centrale ex club Italia, 21 anni, di mamma nigeriana.
La più euforica è Cristina Chirichella, 23enne napoletana, centrale azzurra titolare, fin da giovanissima. “Con Stefania Sansonna, pugliese, sono l’unica meridionale del gruppo”.
La sola novarese è Cristina Barcellini, ex azzurra, che qui aveva vissuto un bel ciclo, con Asystel. Nel palmares dell’Agil c’erano la coppa Italia di A2 del 2000-01, la Cev 2002-03, mentre due anni fa arrivò la coppa Italia. Adesso c’è da rafforzare la leadership nazionale, perchè Conegliano viene da triplete e ripartirà da quasi favorita, nonostante Davide Mazzanti opti per la nazionale.