Vanni Zagnoli
Può essere la Champions di Perugia, niente più triplete per Civitanova. La Sir Sicoma Colussi batte Lube per 3-2: 25-19, 22-25, 25-19, 21-25 e 15-9. E’ la vittoria di Lollo Bernardi, subentrato a metà stagione a Bobo Kovac ma incapace di qualificare Perugia alle final4 di coppa Italia, mentre l’uscita nella semifinale scudetto è stata a Trento, per 3-2. E’ anche la vittoria di Ivan Zaytsev, in stagione post argento olimpico non così brillante e neppure nel secondo set, in cui mette a segno un solo punto, con l’11% in attacco, comunque si aggiudica il confronto con Juantorena, re dell’ultima Champions italiana, nel 2011, con Trento, ma a 32 anni sempre in sofferenza, in partite ravvicinate: martedì sera aveva trascinato Civitanova contro Trento, nel 3-0 di prima finale scudetto, stasera ha inciso solo nel quarto parziale.
E’ la festa del volley, per 11mila del Palalottomatica, con leggera prevalenza della tifoseria umbra, per due ore e mezza di battaglia elettrizzante. Perugia è alla prima finale, venne fondata appena 15 anni fa, a Bastia Umbra, incarna l’utopia del presidente Gino Sirci, personaggio davvero eccentrico, che ha voluto organizzare la due giorni romana, con Stefano Recine, per 13 stagioni ds di Civitanova. L’attende la Dinamo Kazan, imbattuta in stagione e capace di rifilare un 3-0 quasi scontato alla Berlino del torinese Serniotti.
Il primo set è caratterizzato da Atanasijevic, il serbo era stato fuori a inizio stagione, dà il +3. Altro uomo chiave è Podrascanin, che firmerà 4 muri, trascinando il pubblico di Perugia, con la buona regia di De Cecco. Juantorena trova precisione nel secondo parziale, Birarelli firma tuttavia il 9-8. Lì entra nel match Sokolov. Sul +3 per la Lube, Atanasijevic trova l’ace del 20 pari. Serve il muro di Kovar su Zaytsev per rendere il set marchigiano. Lo zar entusiasma in battuta nel terzo (5-1), Civitanova non rientra più. Nel quarto ritrova precisione e avanza di 4 lunghezze, con la regia dell’americano Christenson, brillante anche al servizio. Sul 17-19, l’attacco di Kovar viene giudicato fuori senza tocco del muro di Zaytsev, ma le immagini lasciano molti dubbi. Il ct Blengini riesce a mantenere calmi i rossoneri, che evitano i vantaggi. Perugia si riprende l’inerzia del match, complice il calo di Christenson: il 6-4 è di Berger, l’8-5 di De Cecco, a muro, su Juantorena. Si fa male Birarelli, ma forse è un semplice crampo. Quando Zaytsev mura di astuzia Juantorena si capisce che passeranno gli umbri.
Perugia-Civitanova 3-2
PERUGIA: Atanasijevic 20, Berger 7, De Cecco 6, Zaytsev 15, Podrascanin 17, Birarelli 8 Bari (l); Tosi (l), Mitic, Chernokozhev, Buti. All. Bernardi.
CIVITANOVA: Christenson 3, Juantorena 11, Stankovic 7, Sokolov 20, Kovar 15, Candellaro 7; Grebennikov (l); Di Silvestre (l), Cebulj, Kaliberda, Pesaresi, Cester. All. Blengini.
Durata set: 31′, 37′, 28′, 35′, 21’.
Alle 16 di domani, per il terzo posto, Civitanova affronterà la Berlino Recycling.
Alle 19 (sempre su Foxsports) la Sir Sicoma fronteggerà lo Zenit Kazan, imbattuta in stagione e forte del 3-0 su Berlino: 25-21, 25-22, 25-13. Per la squadra di Alenko e del vice Tomaso Totolo, veronese di Isola della Scala, 14 punti di Mikhailov 14, 12 dell’americano Anderson e 21 del cubano Leon, candidato a mvp della manifestazione. Perugia può portare a casa un set, già arrivare al tiebreak sarebbe un’impresa. I russi vengono da due successi in sequenza e da 4 nelle ultime 9 stagioni. Un anno fa erano sotto 2-0 nella finale con Trento, vinsero al quinto 15-13. Adesso sono ancora più forti. Ma Perugia vuol regalare all’Italia una Champions che manca da 6 anni, massimo ritardo nella storia della manifestazione, dall’80 a oggi.