La 3^ serie A della Spal con una giornata d’anticipo arriva grazie a un girone di ritorno eccellente e pure al calo di Verona e Frosinone. I biancazzurri giocavano meglio nel primo terzo di campionato, quando peraltro faticavano a rientrare in zona playoff, poi si sono fatti avveduti e i risultati sono migliorati. Le sconfitte di Avellino e in casa con i ciociari sembravano rimandare ai playoff, il resto è stato eccellente, con l’1-4 di Carpi significativo della forza anche offensiva. Il calo finale è stato mentale, con due pareggi in sequenza e la sconfitta di oggi a Terni, con la promozione originata dal 2-1 al 93’ di Ceravolo per il Benevento.
La cifra media della Spal è di gran livello, pure delle riserve, a essere di gran livello, con parecchi debuttanti o quasi, in categoria. Fra i pochi esperti ci sono Nicholas Giani (capitano, ma non gioca sempre) e Daniele Gasparetto, Eros Schiavon, che da Ferrara era partito nel 2010, il mancino Del Grosso e Schiattarella. “Siamo affezionati a Manuel Lazzari – sottolinea il patron Francesco Colombarini, 75 anni, numero uno nazionale del vetroresina -, perchè era già con noi a Masi San Giacomo, nel 2012”.
Masi Torello è un’altra località della zona, nomi curiosi, per i lidi di Comacchio, dove si vive di turismo e pesca. Qui avevano assaporato il grande calcio, vogliono tornare a quelle 10 salvezze in A, la piazza è competente e appassionata e assapora già il derby con il Bologna, dopo avere vissuto quello con il Cesena, che però è Romagna. La Spal vuole diventare il Cesena del calcio moderno, da cui partirono Lippi (esonerato) e Alberto Bigon, da allenatori, sino agli scudetti. L’entusiasmo è traboccante, con 3500 spettatori nella trasferta di Cittadella e 2mila a Terni.
L’azienda della famiglia Colombarini si chiama proprio Vetroresina, a fine anni ’80 ha cominciato a sostenere la Giacomense, che all’epoca giocava in terza categoria, in quel paese di 700 anime nel basso ferrarese. Nel 2008 arrivò in serie C2, salvandosi per 5 volte. Nel ’13 la Spal subì il secondo fallimento e per evitare che finisse fra i dilettanti i Colombarini operarono la fusione con la Giacomense, affidando la presidenza a Walter Mattioli, commercialista di famiglia, che da giovane aveva giocato per anni lì a Masi. La Vetroresina è gestita da Simone e Luca Colombarini, figli di Francesco e in particolare è Simone a seguire la Spal: “Se non fossimo saliti – racconta -, magari avremmo faticato a trattenere mister Leonardo Semplici, così non ci saranno problemi. Neanche abbiamo pensato tanto al contratto, preferendo focalizzarci sulla rincorsa alla promozione”.
L’allenatore si presenta con la maglietta “siAmo tornati”, dopo la commozione sul campo. “Lo 0-0 con la Pro Vercelli ci aveva rovinato il morale, oggi si è visto. Per fortuna abbiamo raggiunto la serie A grazie ai risultati degli altri campi, possiamo finalmente festeggiare. La Ternana ci ha messo subito in difficoltà, però abbiamo meritato il traguardo per il lavoro fatto in stagione”.
Solo 4 società hanno un monte ingaggi inferiore ai 3,3 milioni della Spal. “Per questo – aggiunge Semplici – devo ringraziare presidente e il ds Vagnati. Scegliamo i giocatori per le qualità tecniche, ma anche umane, a partire da Floccari, il rinforzo di gennaio”.
Importante con i gol in inverno, nella propulsione verso il primo posto. Capocannoniere societario è Mirco Antenucci, 17 reti, dopo le due stagioni al Leeds di Cellino. “Abbiamo raggiunto un grande obiettivo, meritatissimo. Ringrazio la società, qui sto benissimo”. A 32 anni, potrebbe restare anche in A, in cui accumulò appena 18 presenze, in 3 stagioni nel Catania.
E’ la terza promozione per Pasquale Schiattarella, napoletano di 30 anni. “La dedico a Piermario Morosini”. Era stato il centrocampista a soccorrerlo per primo, 5 anni fa, nel malore fatale durante Livorno-Pescara.
“Il nostro mese di aprile è stato strepitoso – spiega -, un piccolo calo è normale. Il Benevento ci ha fatto questo grande favore”.
Tra i tifosi illustri, due politici. Vittorio Sgarbi parla di “risultato bello e venerabile. E’ il rinascimento di Ferrara”. Il ministro della cultura Dario Franceschini quasi commuove con il tweet: “Da bambini sapevamo che prima o poi la #Spal sarebbe tornata tra le grandi. Mazza in cielo piange di gioia”.
Paolo Mazza era il presidente di quella grande Spal che per 10 volte si salvò in serie A, gli è dedicato lo stadio.
La festa si sposta da Terni, con i fumogeni, i cori e le bandiere, a Ferrara, in piazza Savonarola. ”Chi non salta è un bolognese”. “Presidente, portaci in Europa”, cantano i tifosi. Simone Colombarini non perde la misura: “Naturalmente ci acconteremmo della salvezza”.