di Vanni Zagnoli
Il Cittadella resta appaiato al Perugia, una delle due sarebbe fuori dai playoff, e incombe anche la Cremonese, con l’1-0 al Foggia. Il 2-2 del Tombolato impedisce all’Ascoli di riprendere proprio i padovani, che peraltro meritano la postseason, per continuità e anche per i due gol rimontati oggi.
Cittadella-Ascoli 2-2: pt 35′ Valentini (A), 39′ Ardemagni (A); st 17’ Panico (C), 20′ Moncini (C).
Venturato fa rientrare Adorni al centro della difesa, sulla destra c’è Cancellotti. A centrocampo Proia per Settembrini, davanti Panico con Moncini e insomma non è la stessa cosa. Vivarini esclude Ninkovic, a sorpresa e per la delusione dei 500 arrivati dal Piceno.
Panico coglie la traversa su disattenzione difensiva, sull’invito di Iori, poi il salvataggio di Valentini sul tapin di Moncini, mentre il marchigiano Frattesi sfiora l’incrocio di destro. Ciciretti in B fa la differenza, si sta ritrovando dopo due anni bui, calcia la punizione che trova la testa vincente di Valentini. Anche Ardemagni ritrova lo smalto, a Modena era stato vicecapocannoniere, difende un pallone di forza e raddoppia. E solo l’intervento di Paleari nega il tris a Frattesi.
La stagione è logorante e Schenetti per una volta incide poco, è quasi sempre il più attivo fra i granata, nel ruolo che negli anni ’90 esaltava l’assonante Schenardi, in particolare nel Brescia.
Dunque attacca il Cittadella, Lanni salva su Panico mentre il gol di Scappini è annullato per fuorigioco. Andreoni perde palla, Panico infila l’1-2, sul solito cross di Benedetti svetta Moncini, fra i migliori di tutto il girone di ritorno, con 11 reti, da gennaio. Il Citta veniva da due sconfitte, i 2mila tifosi granata sperano nelle 3. qualificazione ai playoff in sequenza.
Cremonese-Foggia 1-0: st 46’ Arini.
Massimo Rastelli era in discussione, di certo il cavalier Giovanni Arvedi, 82 anni, non poteva accettare l’ennesima stagione senza battersi per la serie A, nel recupero almeno si regala la speranza, a un punto dalla zona playoff, con l’8° risultato utile di fila. Il Foggia per colpa della penalizzazione rischia seriamente la C diretta, nonostante un gioco spesso migliore delle concorrenti.
Match equilibrato, allo stadio Giovanni Zini, con la botta di Montalto in avvio, la replica dei satanelli con Gerbo e Mazzeo. Sbaglia l’arbitro Martinelli, prima dell’intervallo, a non concedere il vantaggio a Piccolo, fermato da Leali. Ranieri tocca con la mano in area, la Cremonese reclama il rigore alla ripresa, sfiora il gol con il romeno Mogos e l’azzurrino Castrovilli. Kragl su punizione non inquadra la porta, stavolta incide poco. E’ Leali a sbagliare la presa, punito da Arini, resta uno dei migliori portieri della categoria, per acrobaticità, aveva salvato il Foggia più volte, anche a Cremona. I dauni sono terzultimi da soli, a un punto dal Livorno e a due dal Venezia. A tre partite dalla fine, il Crotone sestultimo a 37 è irraggiungibile, ma anche i playout sono complicati.
Lecce-Brescia 1-0: 33’ st Tabanelli.
Poteva essere la sera della matematica promozione delle rondinelle, invece vincono i salentini e la avvicinano, dopo 7 anni. Adesso entrambe sono a 63 punti, a più 5 sul Palermo, ma i salentini hanno una gara in più, a tre turni dalla fine.
Per un tempo, non succede molto, nel bigmatch della giornata. Sono i pugliesi a fare la partita, dovendo tenere dietro il Palermo, che in caso di arrivo a pari punti sarebbe davanti al Lecce. Le occasioni sono per Petriccione per i salentini e per Torregrossa, mentre Romagnoli cade in area e chiede il rigore. Nella ripresa, ci sarebbe il penalty per un mano nell’area bresciana, senza Var l’arbitro Piccinini non è sicuro e non lo concede. Al 9’, Sabelli entra male su Venuti e viene ammonito per la seconda volta. Buono anche uno stacco di Lucioni, alto. Il finale è bresciano, con due contropiedi, il sinistro di Torregrossa non trova la porta, incide anche l’emozione.
Entra Tabanelli di testa, sul cross di Meccariello, è all’8^ rete stagionale. Allo scadere ci sarebbe un rigore per il Brescia, Torregrossa è trattenuto in area piccola da Venuti, Corini ha ragione a protestare e viene espulso.
Festeggiano i 22mila tifosi giallorossi.
Da “Ilmessaggero.it”