di Vanni Zagnoli
La Spal ha chiuso il mercato di gennaio con un attivo di 9 milioni, pur spendendone 15, non è detto si sia rinforzata. Sono arrivati Dabo, dalla Fiorentina e Bonifazi per la terza volta (hanno già debuttato), lo svincolato Zukanovic e due dal Cagliari, Castro, che Maran ebbe al Catania e al Chievo, e Cerri, che talvolta potrebbe animare la coppia di chili e centimetri con Petagna. Via Kurtic, al Parma, Moncini, che in serie A non si è imposto, Paloschi, al Cagliari, e Jankovic, al Crotone.
Domani Semplici potrebbe impiegare il 3-5-2 con Berisha fra i pali; Tomovic, Vicari e Bonifazi in difesa, il guizzante Strefezza a destra, Murgia (oppure Castro), Missiroli, Dabo e il pericoloso mancino Reca. In avanti possibilità per Floccari e Di Francesco. Cerri rientrerà più avanti, Cionek è fuori per fascite plantare, non sono ancora pronti D’Alessandro e Fares, determinante nella scorsa salvezza; Valoti e Petagna sono squalificati.
«Abbiamo fatto buone cose nel mercato in uscita – spiega mister Leonardo Semplici -, grazie al lavoro che la società ha fatto negli ultimi anni. Si è cercato di rinforzare la squadra in tutti i reparti, in avanti abbiamo provato a prendere un attaccante che ci potesse dare un contributo realizzativo, purtroppo per vari motivi non ci siamo riusciti, comunque siamo contenti di aver rinforzato la rosa. Ora ripartiremo per un finale di stagione che possa toglierci le soddisfazioni che tutti meritiamo. I nuovi sono in buona condizione, soprattutto Castro, che ha giocato spesso nel Cagliari. Zukanovic è da un mese che non gioca una partita, però è già arruolabile».
La Spal ha il peggior attacco della serie A, nettamente, con 15 reti in 21 partite.
«Castro può segnare qualche gol, Valoti e Di Francesco sotto porta migliorano, ci fanno sopperire al ridotto numero di attaccanti in rosa. Il modulo? Per caratteristiche, Bonifazi è abile in impostazione e per la difesa a 3, piuttosto che a 4: se viene lasciato libero, può diventare un valore aggiunto. Anche Zukanovic gestisce bene la palla».
Per Petagna, invece, sarà un lungo addio, da luglio sarà al Napoli. «In questo anno e mezzo si è meritato la possibilità di approdare a una grande: merito suo, della società e di chi gli è stato vicino. L’ho stimolato negli aspetti da migliorare. Deve contribuire in maniera importante a questi ultimi mesi, per sè e la squadra».
Semplici ha già fermato la Lazio all’Olimpico, 0-0 al debutto in A, e poi l’ha battuta due volte, a Ferrara.
«Affrontiamo una squadra tra le più in forma, se non la più in forma. Anche negli anni passati, oltre alle prime 2-3 della classe, aveva più valori, ora è la testimonianza del percorso fatto. Servirà grande intensità, è forte fisicamente e tecnicamente. Bisognerà cercare ci portare via un risultato positivo, se giochi bene e perdi “non hai giocato bene”, se giochi male e perdi ‘hai giocato male’, dobbiamo provare a portare a casa punti. Se giochi male e fai il punto la gente è contenta e non gliene frega niente del gioco. Questo non rispecchia il mio pensiero, però è chiaro che le partite a disposizione diminuiscono, quindi sono sempre più importanti i punti. Abbiamo due squadre, Lazio e Atalanta, che per tipo di gioco, o per come le affrontiamo, riusciamo a metterle in difficoltà, nonostante la differenza di rosa e di valore. Mi auguro che succeda anche domani. Per noi sono tutte finali, da qui alla fine. Non abbiamo niente da perdere, solo da migliorare».
Da “Ilmessaggero.it”