di Vanni Zagnoli
Per il Sassuolo era iniziata in gloria, con il rigore di Berardi. Di Francesco insiste, non cambia esecutore e ha ragione perchè il talento calabrese realizza. Poi c’è molta Lazio.
“Ma se Defrel avesse raddoppiato…”, lamenta il tecnico neroverde.
Già, magari la Lazio non avrebbe vinto, tantopiù che ha bisogno di un’autorete. La 5^ sconfitta interna di fila certifica una stagione in altalena che più altalena non si può, i sassolini avevano iniziato con un 6 su 6 casalingo, Europa compresa. Dell’Orco è bravo, però sull’azione decisiva dimentica Lombardi e allora ha ragione Eusebio quando dice: “I giovani vanno inseriti con calma”.
Lui tiene la Roma, con altri 6 fra ex giallorossi e romani e poi del derby dice: “E’ una partita che sfugge a ogni pronostico, l’ho giocata, il successo della Lazio qui non determina nulla in ottica di ritorno”.
Il Sassuolo rischia di chiudere al quintultimo posto, dopo tre stagioni in ascesa, ma Eusebio Di Francesco appassionato di ciclismo non si fa irretire dal precipizio: “Non chiedeteci troppo, già la salvezza è positiva, per la nostra realtà”, raccontava dopo lo 0-1 con il Bologna.
Patron Squinzi e il presidente Carlo Rossi cercheranno di tenerlo per altre due stagioni, la Fiorentina preme per il dopo Sousa, un anno fa vide il Milan ma non era chiaro il progetto tecnico, fra voglia di Giampaolo e Montella, fra Brocchi e Berlusconi e Galliani e allora restò nel distretto emiliano delle ceramiche. Dove adesso si consolano con il torneo di Viareggio. La sfilata all’intervallo raccoglie gli applausi anche della curva biancoceleste, dal momento che Paolino Mandelli giocò pure nella Lazio. Sfilano capitan Ravanelli e Adjapong, già utilizzato in A. Qui si programma il futuro, pensando al presente. Sono tutti richiestissimi, a partire da Acerbi, da un biennio fra i migliori ma per una sera fallace, sul cross di Lombardi. Lirola era il migliore della Juve primavera, va in crisi come un girone fa, al Mapei contro la Roma. Cannavaro era stato salvato dalla traversa, la stessa nega il 2-2 a Pellegrini. Manca sempre qualcosa. “Sono stufo di giocare bene e non raccogliere”, chiosa Eusebio Di Francesco. Ha ragione. Ma la zona retrocessione è doppiata e allora per quest’anno non ci sono rischi. L’unico è che alcuni dei migliori vadano in piazze con più tifosi. Sembra la storia del Parma, di 15 anni fa… Ma qui non ci saranno mai crack.