di Vanni Zagnoli
Questo 0-0 somiglia tanto a Parma-Fiorentina, per quanto è bloccato tatticamente, il giro palla crociato è troppo lento, il Benevento resiste senza trepidare. In un anno e mezzo di serie A, mai aveva inanellato tre risultati utili, al successo di Firenze seguono il super 1-1 con la Juve e questo pari, che lo mantiene un punto avanti al Parma. Manca la verve di Kucka, sino a oggi sempre titolare, si ferma alla vigilia per un problema a un polpaccio. Pippo Inzaghi deve inventarsi il centrocampo, arretrando Improta. In difesa debutta da titolare in serie A Alessandro Tuia, 30 anni, che Delio Rossi fece esordire alla Lazio.
Occasioni iniziali per Lapadula (in orbita Parma quando l’ad era Leonardi) e per Gervinho, che rischierà l’espulsione per un fallo a palla lontana non ravvisato neanche dal Var. Il match non decolla, il palleggio è spesso orizzontale, Liverani a Parma per salvare la panchina si è snaturato, ha perso l’impronta spettacolare di Lecce, in una squadra che con D’Aversa aveva grande attitudine difensiva. La stessa di Inzaghi a Bologna, quando fu esonerato, ora invece a Benevento è vicino a metà classifica e al Tardini avrebbe potuto osare.
Faticano i crociati a destra, con Maxime Busi (belga arrivato da poco), Hernani e Karamoh prima dell’intervallo Liverani farà scaldare Brunetta, per cambiare l’attaccante. Il tecnico emiliano chiede a Bruno Alves di velocizzare la manovra: “Due tocchi e via”. Con Scozzarella, il Parma di D’Aversa trovò le espressioni di gioco più convincenti, ora è solo alla seconda da titolare, incide poco. Scarso è anche il costrutto offensivo di entrambe, con conclusioni mancine di Kurtic (deviata) e di Lapadula.
Nella ripresa serve il fallo tattico di Scozzarella per fermare il nazionale peruviano. Sale l’intensità sannita, Improta da fuori impensierisce Sepe, complice il terreno scivoloso. Brunetta è chiuso da Letizia, Liverani chiederà all’argentino maggiore determinazione. Sull’altro fronte non trova la deviazione giusta Roberto Insigne, autore di gol decisivi per il ritorno in A del Parma. A 20’ dalla fine arriva l’occasione migliore, Hernani alimenta il contropiede sulla trequarti di Gervinho, Ionita salva.
Lapadula manda fuori una chance per gli stregoni, che sui cambi perdono tempo. Brunetta si procura una punizione dal limite, ma defilata, un’altra gli era stata negata dall’arbitro Sacchi. Inzaghi fa entrare Giuseppe Di Serio, 19 anni, che fa ammonire Kurtic. Il finale si scalda per altri due falli, Barba avrebbe la palla buona per il Benevento, manda fuori, era in offside. Il successo di Genova e questo punto portano il Parma a +4 sulla zona retrocessione, ci fosse stato il pubblico però avrebbe fischiato. Come avveniva con anche D’Aversa. La svolta tecnica voluta dal ds Marcello Carli per ora non appaga.
“Sapevamo che il Benevento sarebbe venuto con 10 uomini dietro la palla – confessa Fabio Liverani -, Lapadula lavorava sul nostro play, dovevamo essere più veloci. Il primo tempo lo abbiamo fatto un pochino meglio. Karamoh ha fatto una gara ordinata ma poco pulita tecnicamente. Brunetta? Per far giocare i giovani, soprattutto stranieri, ci vuole pazienza. Gervinho va trovato velocemente, non ricevere dopo 10 passaggi, partendo da tutti gli uomini della difesa e del centrocampo“.
Da capodanno, Kyle Krause si occuperà solo della società ducale, lasciando al figlio Tanner le redini del gruppo Kum&Go, 400 supermercati in stazioni di servizio di 11 stati americani. Nel tempo, proverà a riportare il Parma in Europa, a gennaio serve qualcosa per far risbocciare l’entusiasmo. Basterebbe il Liverani della salvezza della Ternana in serie B e delle due promozioni e quasi salvezza in A con il Lecce.
Parma-Benevento 0-0
Parma (4-3-1-2): Sepe 6; Busi 5 (43′ st Gagliolo sv), Osorio 6, Alves 6, Iacoponi 6,5; Hernani 5,5, Scozzarella 6 (29′ st Brugman 5,5), Kurtic 5,5; Karamoh 5 (1′ st Brunetta 6); Cornelius 6 (43′ st Inglese sv), Gervinho 5,5. A disp.: Colombi, Balogh, Dezi, Valenti, Ricci, Hate Bane, Radu, Nicolussi Caviglia. All.: Liverani 5,5.
Benevento (4-3-2-1): Montipò sv; Letizia 6,5, Glik 6, Tuia 6,5 (35’ st Foulon sv), Barba 6; Hetemaj 6, Ionita 6,5, Improta 6,5 (43′ st Dabo sv); Caprari 5 (25’ st Sau 5,5), R.Insigne 5 (35′ st Tello sv); Lapadula 6 (43′ st Di Serio sv). A disp.: Manfredini, Lucatelli, Del Pinto, Basit, Sanogo, Masella, Pastina. All. F.Inzaghi 6.
Arbitro: Sacchi di Macerata 5,5. Note: angoli 6-3 per il Parma. Recupero: pt 0’, st 4′. Ammoniti: Hernani, Ionita, Scozzarella, Barba, Brunetta, Improta, Kurtic e Tello per gioco scorretto.
Da “Ilmessaggero.it”