di Vanni Zagnoli
“La disciplina della terra sono i padri e i figli”. Viene in mente una canzone di Ivano Fossati, per il primo gol in Champions league di Federico Chiesa. Contro la Dinamo Kiev l’esterno bianconero ha emulato il padre Enrico, sono i primi genitore e figlio italiani a segno in Europa, nella competizione più importante.
Papà segnò 11 gol in 19 partite, 6 nel ’97-’98 con il Parma, più 3 assist, nella Fiorentina due anni più tardi 5 reti e un assist. Enrico, 50 anni, era destro, Federico ha un sinistro migliore. «A papà – racconta l’ex viola – ruberei il tiro. Calciava in maniera fantastica con entrambi i piedi, con una coordinazione da fenomeno».
Federico arriva un mese dopo rispetto rispetto a Marcus, il figlio di Lilian Thuram, visto in Emilia Romagna e a Udine nell’Europeo under 21. Il 23enne francese è attaccante, in potenza ha qualcosa del padre difensore, esterno e centrale, ha segnato due gol al Real Madrid e sfornato un assist a Milano, contro l’Inter, con il Borussia Moenchengladbach.
«Siamo coetanei – racconta Federico Chiesa -, ricordo in una foto io, Lilian, mio padre e Marcus con la coppa Italia e la Uefa vinte dal Parma. Ero davvero piccolo per ricordarmi di giocare con lui, però in casa abbiamo quell’immagine”.
Lilian segnò una rete in Champions con il Monaco, nel ’93-’94, prima di venire a Parma. “Era un fenomeno”, conferma Giorgio Pedraneschi, ex presidente crociato, nell’èra Tanzi.
Gli altri gol “famigliari” che toccano il nostro calcio: Patrick Kluivert ne segnò 30 con Ajax e Barcellona fra il ’94 e il 2003, nessuno invece nella disgraziata stagione al Milan, il figlio Justin uno nella Roma 2018-19.
Nelle due stagioni giallorosse, Giustino ha chiuso con 9 reti, coppe comprese, è finito al Lipsia, dove gioca poco, fra i sei citati per il momento è il più debole.
Prime stirpi a segno in Champions furono gli Ayew, ghanesi: il trequartista Abedì 3 gol nell’Olympique Marsiglia 92-93 (detto Pelè e visto anche nel Torino) e Andrè, 9 gol con l’Olympique Marsiglia fra il 2011 e il 2014. E poi gli Zahovic: Zlatko è considerato il miglior giocatore sloveno, è un altro trequartista, segnò 9 reti con Porto, Olympiakos e Valencia, fra il 1996 e il 2001, il figlio Luka due, nel Maribor dal 2014 e al 2018, da attaccante.
Al di là delle reti, in valore assoluto i Thuram danno l’idea di diventare i migliori, Lilian è stato fra i migliori difensori nella storia del calcio mondiale, Marcus a 23 anni non dovrebbe perdersi. All’anagrafe fa anche Lilian-Ulien, esattamente come il padre.
Da “Ilmessaggero.it”