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di Vanni Zagnoli
E’ un po’ come quando Francesco Moser fermò l’Italia, con i suoi record dell’ora, con il professor Conconi, a fine carriera, a Città del Messico, e poi a carriera finita, a 43 anni, ottenne la seconda miglior prestazione di sempre. Il record dell’ora è doppio, ma nell’atletica, con Sifan Hassan e Mo Farah, in Diamond league, a Bruxelles.
Un anno fa terminò la competizione, con poca Italia, ieri sera c’è anche stato il successo di Fausto Desalu sui 200, imprevedibile. Dunque, la olandese di Etiopia migliora il primato di Dire Tune, etiope, percorrendo 18,930 km. Il britannico aggiorna quello di Gebrselassie, naturalmente etiope, con 21,330 km. E il belga Abdi fa tris di primati, ai 20 km, in 56’20”02.
Sono specialità spurie, che valgono relativamente, la magrissima Hassan è regina del mezzofondo, il somalo Mo Farah torna re a 37 anni, si era ritirato da 3 stagioni. Duella con il belga Bashir Abdi, mancava dalle piste da 3 anni, dalla bellissima finale di Diamond a Zurigo 2017, sui 5000 metri
Il gioco delle lepri è fondamentale, il belga Simon Debognies passa primo ai 2mila e ai 4mila, il keniota Robert Keter a 6, 8 e 10mila, poi quattro passaggi di Farah, mentre ai 20mila metri tocca ad Abdi. Il primato di Haile Gebrselassie era di 13 anni fa.
Siffan Hassan abbandonò l’Africa per questioni politiche, leva il record europeo alla napoletana Silvana Cruciata, che oggi ha 67 anni: a Roma, nel 1981, percorse 18 km e 84 metri. Anche l’israeliana Lonah Salpeter migliora il vecchio limite, con 18 km e 751 metri. Squalificata per infrazione di corsia la keniana Brigid Kosgei, primatista del mondo di maratona, che ingaggiato un lungo testa a testa con Hassan. Sino ai 12mila metri passa Sheila Chelangat, a 14 km Hassan, ai 16 e 18 Kosgei.
Va sottolineato che Farah e Hassan erano allenati da Alberto Salazar, condannato per 4 anni, nell’ottobre 2019, per incitamento al doping, e ora in attesa di conoscere l’esito del ricorso. Farah aveva lasciato il tecnico cubano, diventato americano, nell’ottobre del 2017, dopo l’effettivo ritiro. Adesso, naturalmente, punterà ai 10mila per Tokyo.
Desalu è il primo sprinter italiano a segno in Diamond, due settimane dopo il primo acuto al femminile, di Luminosa Bogliolo, sui 100 ostacoli. Fa 20”39 sui 200, in una tappa senza grandi avversari, esattamente come per la ligure a Stoccolma. Il nigeriano di Casalmaggiore (Cremona) accelera bene e azzecca una gran curva.
Nell’asta primato stagionale per Claudio Stecchi, che aveva perso il titolo italiano, valica 5,60. Irene Siragusa è terza sui 100 (Fontana settima), Alice Mangione quinta sui 400, come la Elisabetta Vandi sui 1000. Non eravamo preparati a così tanta Italia in Diamond, escluso al Golden Gala. Adesso sono altre nazioni a brillare per le assenze.
Da “Ilmessaggero.it”