di Vanni Zagnoli
Italia-Belgio è stata tranquilla, un 3-0 come Olanda-Kenya e come, venerdì sera, Italia-Kenya. A Catania il pubblico folleggia sui primi punti, l’atmosfera è da evento, le musiche fra Sanremo amarcord e discoteca, gli occhi però sono tutti per Paola Egonu. Cristiano Ronaldo, in proporzione, vale meno. Nel senso che non tutti i palloni, non così tanti attacchi sono per il pallone d’oro dei palloni d’oro. La ghanese di Cittadella calamita il gioco, a Novara molto più che in nazionale, perchè l’ex ct Barbolini insiste a far alzare per l’opposto più forte della storia. Con le fiamminghe, per esempio, gli attacchi di Sylla e Lucia Bosetti (bravissima) insieme sono appena uno in più di quelli tentati dalla regina del volley mondiale. Paola ha 20 anni, potrebbe reggere per altre 5 olimpiadi, come Buffon nel calcio, dipenderà solo dalle motivazioni, perchè il suo corpo è super. Paola è elevazione e concentrazione, quasi sempre. L’opposto di riserva è Sorokaite, non può avere spazio. Sylla e Bosetti non sono gelose, il volley non è il calcio, non è la vita, non importa se tutti i riflettori sono per la ragazza dalla pelle di color ebano. «L’importante è vincere, sempre», chiosa Lucia.
E’ il contrattacco la fase più dell’Italia, regola le fiamminghe senza mai rischiare e neanche con i Paesi Bassi dovrebbe anche soltanto andare al tiebreak. L’Olanda è tosta ma lontana dai vertici maschili, di un quarto di secolo fa. «Io – racconta Davide Mazzanti – avevo 16 anni, dunque andavo ancora a scuola, quando gli orange batterono Velasco. Saranno loro a temerci». Già, l’Italia è vicecampione del mondo, ha una rosa giovane, vale la finale europea, magari contro la Serbia, sperando che finisca diversamente rispetto al Giappone. «Pensiamo a qualificarci – sussurra Raphaela Folie, bolzanina a sorpresa titolare -, io vengo da guai fisici, sarebbe una grande gioia esserci. E per il movimento una medaglia sarebbe fondamentale». Manca giusto quella, magari d’oro. Accarrezzato dagli uomini da Barcellona ’92, a prescindere, fra miracoli, e, come potenziale, pure dalle donne. Da Frigoni a Bonitta, da Barbolini al Bonitta II. «Adesso ci sono io», sorride Mazzanti da Marotta, Fano, Pesaro, la provincia di Paolino Tofoli, il regista della nazionale del secolo.
In Sicilia c’è il presidente federale Bruno Cattaneo, con le oranje sarà finalmente esaurito. Come a Bari, almeno per la Serbia, domenica prossima. C’è uno sport che non sbaglia mai, nel millennio mai ha mancato la qualificazione a cinque cerchi. Non resta che vincere. L’oro olimpico i maschi, un bronzo per le donne. Qua tutti firmerebbero. Ma forse neanche. Perchè sono state a due punti dal mondiale, un anno fa. E da fine mese vogliono trionfare all’Europeo, in 4 paesi. Tutte vittorie, solo vittorie. Scommettiamo? C’è Libenzio Conti, in entrambe le nazionali, memoria storica dell’Italvolley. La storia continua, sull’isola e in Puglia. Poi Europa e Tokyo. Intanto, il Brasile si è già qualificato, stasera le altre sfide chiave saranno fra Serbia e Polonia, tra Cina e Turchia, fra Stati Uniti e Bulgaria e tra Russia e Corea del Sud, con le prime favorite. Forse soltanto le turche, grazie a Giovanni Guidetti, possono sovvertire il pronostico.
Da “Ilmessaggero.it”