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di Vanni Zagnoli
L’Imoco Conegliano è campione d’Italia di pallavolo femminile per il secondo anno consecutivo. La squadra veneta ha infatti battuto l’Igor Gorgonzola Novara per 3-2 (25-16, 23-25, 25-11, 20-25, 15-13) in gara-3 delle finali scudetto. Conegliano si aggiudica così anche la serie, al meglio
delle cinque partite, per 3-0 ed è di nuovo scudetto. Ora Conegliano e Novara si ritroveranno sabato 18 maggio per la finale della Champions League donne.
Serse Cosmi è al volley, a vedere gara3 di finale femminile, che assegna lo scudetto a Villorba. Avanti 2-0, 6-0, e un set, poi si spegne la luce per un parziale, il terzo è di nuovo delle venete, il quarto piemontese, il tiebreak davanti a Carolina Costagrande è dell’Igor ma poi è scudetto. E intanto Cosmi stacca, come quando era alla Domenica Sportiva. Dunque è il terzo tricolore dell’Imoco, è festa in spogliatoio per ore, musica alta, sexysmo, Wolosz che si fotograferà magari nuda dietro la coppa, come l’anno scorso, e poi Myriam Sylla che ha superato Paola Egonu nel confronto a distanza fra bombardiere. E’ una gran serata veneta, gli investimenti di 3,2 milioni fruttano il sesto trofeo della storia, di una società che come Conegliano si era fermata più volte.
Le emozioni intense, talmente che uno scouting gialloblù ci chiedi di spostarci perchè non accettano che accompagnamo con urla le prodezze di Egonu. Capita, decide il fattore campo, è 3-0 per Conegliano, per nulla scontato. Si rivedranno sabato 18 per la Champions, secca, derby a Berlino, a seguire gli uomini.
Mvp è la più gracile, Monica De Gennaro, ovvero la moglie dell’allenatore Daniele Santarelli, ct della Croazia, dunque di Fabris, bombardiera di casa. Il fisico di talune è super, vista da vicino Paola Egonu è spaventosa. Non è stata la sua serie tricolore, aveva faticato già in semifinale con Scandicci, non inferiore. A Verona la coppa Italia è andata a Novara al tiebreak, a Villorba la supercoppa nazionale era stata trevigiana. E’ come quando vincevano la Sisley maschile e il basket della Benetton, la bacheca è monumentale, il tifo sovrastante, mancano giusto le suore, ovvero le 16 che al palaIgor sono dietro alla tribuna dei giornalisti.
Conegliano ha una dittatura, per la prossima stagione si è già presa Egonu, che piaceva tanto anche a Monza. Dunque uscirà Samantha Fabris, la bionda dell’est, per la nigeriana di Cittadella, che con il metro di Francesca Piccinini può reggere sino ai mondiali del 2038.
Fra le vincenti c’è un’altra ragazza del sud, Valentina Tirozzi, pure campana. «Novara ha Chirichella, napoletana, e Sansonna, pugliese, è bello vincere al nord. Ditelo a Salvini». Sorride, ma dice sul serio.
Sylla, invece, dissimula, è allenata a rispondere in maniera scontata, rifugge i titoli. E’ il momento delle nuove italiane, Sara Gama è giuliana, capitana della Juve e dell’Italia mondiale, lei iniziò a Palermo, come Balotelli. «E’ tutto bellissimo, credetemi, non è contro Paola, siamo squadra. Manca giusto l’olimpiade».
Già. «Abbiamo più chances noi donne degli uomini, di vincere qualcosa dopo 8 anni, dalla coppa del mondo». Se l’aggiudicò Barbolini, battuto ieri sera.
Da “Ilmessaggero.it”, “Leggo.it”