di Vanni Zagnoli
Domani sera si gioca, è la prima stagionale di Juve-Napoli, in attesa del recupero di campionato ancora da calendariare. Si gela, al Mapei stadium, il Napoli è arrivato a Parma, in aereo, dopo che sembrava destinato a Bologna, la Juve è a Reggio, entrambe si alleneranno magari solo in giornata, naturalmente a porte chiuse. La diretta è alle 21, su Rai1 e su radioRai1.
Finalmente si gioca, insomma, anche se il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis avrebbe voluto rinviare per questioni commerciali, per introitare più sponsor, la Lega si è opposta. “Io non ho problemi a giocarla adesso – dice Gattuso -, aveva già chiarito il presidente”.
E’ la partita di Ringhio contro Pirlo, campioni del mondo insieme, da titolari, nel 2006. Hanno condiviso un percorso azzurro infinito. “Dall’under 15 all’under 21 – racconta Rino -, sino alla coppa del mondo. E’ molto importante per la mia carriera, l’ho aiutato anch’io a raggiungere grandi obiettivi. E’ nata una grande amicizia, con tantissime cose in comune, qualche danno fuori dal campo con le mogli l’abbiamo combinato. Andrea ha preso più schiaffi da me che dal padre”.
Un trofeo potrebbe levare le nubi che si addensano sulla testa di Andrea Pirlo, in campionato ha raccolto 9 punti in meno rispetto a Sarri, la cui panchina iniziò a scricchiolare proprio dopo la coppa Italia persa ai rigori contro Gattuso, dopo il primo colpo assestato dalla Lazio, in supercoppa. Rispetto a Sarri, Pirlo ha ottenuto innesti per 200 milioni, ovvero Chiesa, Morata e Kulusevski, Arthur e McKennie. Il giovane Frabotta è infortunato, comunque per un po’ uscirà dai titolari, magari sarebbe stato utile Luca Pellegrini, pagato 22 milioni e in prestito al Genoa.
Da quando c’è Andrea Agnelli presidente, solo Delneri aveva meno punti, in questo momento della stagione. Mancano i gol dei centrocampisti, Arthur e Bentancur, Rabiot e Ramsey sono fermi a due reti, nelle loro complessive 77 presenze. Tre gol, coppe comprese, di McKennie, che difatti dovrebbe tornare titolare. Probabile dal primo minuto anche Bernardeschi e davanti Ronaldo con Kulusevski.
La Juve di questo grande ciclo, dei 9 scudetti di fila, ha lasciato metà supercoppe per strada (4 su 8) e 5 coppe Italia su 9. Insomma è su questi due trofei a essere vulnerabile, mentre sul campionato aveva già recuperato un notevole ritardo iniziale con Allegri, dopo avere perso a Reggio con il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, a fine ottobre 2015. E’ a -10 dal Milan, con quella partita con il Napoli da recuperare.
Gli azzurri vinsero due supercoppe, sempre contro la Juve: con Albertino Bigon in panchina, 5-1 al San Paolo contro Maifredi, nel ’90, ma come apertura di stagione, e ai rigori, prima del Natale 2014, con Benitez su Allegri. Una la persero ai supplementari, con Walter Mazzarri in panchina, in estate, nel 2012. Per 22 volte su 32 è stata vinta dai campioni d’Italia, stavolta il pronostico è molto incerto, la supercoppa può rappresentare il rilancio di Pirlo o la conferma di Gattuso. Che è alla quarta finale da allenatore: perse le prime due con il Milan, contro la Juve, 4-0 in coppa Italia, e 1-0 in supercoppa, due anni fa, sempre contro Allegri, poi il trionfo di ripartenza da covid, appunto contro Sarri. E adesso un altro capitolo, per un pubblico solo televisivo o radiofonico, più qualche centinaio fra ospiti e sponsor.
Da “Ilmessaggero.it”