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di Vanni Zagnoli
Quel che colpisce di Italia-Turchia è l’atmosfera rilassata del prepartita, con Fefè De Giorgi a intrattenersi a lungo con un giornalista amico e notevoli sorrisi anche da parte dei giocatori, del resto non sono campioni d’Europa per caso. Incide sicuramente anche il mentalista, Giuliano Bergamaschi, già nel gruppo azzurro all’Europeo trionfale, un anno fa.
Il volley è uno sport più prevedibile del calcio, in genere le sorprese in negativo non toccano l’Italia, nelle grandi manifestazioni, nelle due giornate sinora non ce ne sono state e così Italia-Turchia va esattamente come nel calcio, 3-0 come a Roma, un anno fa, ma nella pallavolo il 3-0 è più prevedibile che nel pallone.
Ai mondiali di Slovenia e Polonia, gli azzurri dunque passano il turno, a Lubiana sono quasi aritmeticamente primi, grazie anche al successo del Canada sulla Cina, avversaria di domani, poi un complicato sistema stabilirà l’avversaria per gli ottavi di finale, a eliminazione diretta, comunque arriverà una seconda.
Il primo set fila via tranquillo, 25-18, con un murone, si dice anche così, di Giannelli, e uno di Russo, più l’ace di Michieletto, subito autore di 7 punti.
Il secondo è più intenso, con i turchi a meno 1, segue l’allungo della nostra nazionale sul 17-12, con bella distribuzione in attacco.
Il videocheck allunga un po’ il parziale, assieme a un muro subìto da Romanò. Russo al centro funziona, non c’è bisogno di Anzani, tantopiù che Galassi è una certezza. “Però Simone serve sempre”, garantisce Gianluca Galassi, che a Monza da 3 anni è chiave. “Mentre a Perugia ero stato preso proprio per fare il terzo centrale”.
Un ace di Lagumdzija fa comunque rinvenire i rossi, sul 22-20, ricacciati indietro da Lavia. Sul 25-20 l’Italia sa di essere a posto, con superiorità in attacco, in ricezione e a muro. Non al servizio, con i 3 aces dei turchi. Che hanno un bel parterre di ospiti, mentre l’Italia replica con i genitori di Anzani, immancabili.
La nazionale non concede vantaggi neanche nella terza partita, con spazio per il secondo libero Scanferla e sul 17-15 ad Anzani, unico 30enne della compagnia. Nelle palle chiave non tradiscono i tre attaccanti azzurri, Romanò in realtà era andato a vuoto.
Sul -6, la Turchia torna sul 23-21 ma è un attimo, nessun rischio reale, al contrario del parziale da record con il Canada.
“L’oro europeo non sappiamo in cosa possa essere trasformato”, dice Daniele Lavia, uno dei due del sud, assieme a Roberto Russo, palermitano. “Anche in Calabria è più difficile emergere”. Per ora Lavia è lontano dai vertici di popolarità dei grandi ex, Zaytsev, che dovrebbe avere chiuso con la Nations league, e di Juantorena, che andrà in Cina. “Ma neanche mi interessa la notorietà, conta lavorare. E dopo il quarto posto di Bologna, in Nations, abbiamo lavorato molto”.
Dispiacciono gli spalti semivuoti, ma i tifosi arriveranno dal weekend per le gare chiave, intanto in alto campeggia già l’unico striscione, è dedicato all’Imoco Conegliano campione d’Italia. Resta appeso anche a spalti vuoti.
Nel pomeriggio, il parmigiano Roberto Piazza rimonta l’Argentina, con l’Olanda, al tiebreak, mentre domenica sera Giani aveva rovesciato la Slovenia sempre al quinto: la sua Francia è favorita, dopo il successo di Bologna.
Visti dalle spalle della rete, i match di pallavolo restano impressi per il conto alla rovescia che accompagna ogni battuta, è di 15 secondi dopo il termine di ogni azione, salvo qualcuno supplettivo, almeno quando c’è da detergere il parquet o effettuare un cambio. Sembra l’atletica leggera, il countdown del salto in alto. Salto che l’Italia cerca a livello mondiale, perchè dopo l’argento olimpico a livello assoluto non ha più ottenuto podi. Quell’oro europeo così incredibile, con una rosa tanto giovane, un anno dopo fa sognare la semifinale. In fondo in Nations ci siamo arrivati. Proprio come l’Italia del calcio.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”