di Vanni Zagnoli
L’Ascoli raggiunge al sestultimo posto il Pordenone, che però ha due partite in meno. Spera di salvarsi senza playout e sarebbe un miracolo, considerata la partenza con il debuttante Valerio Bertotto e il subentro di Delio Rossi, che avrebbe meritato maggiore pazienza.
Vince a Ferrara, addirittura, contro la Spal che era passata a Lecce, sul campo della squadra più in forma della serie B: 1-2. Allo stadio Mazza, dunque, Rastelli subisce la prima sconfitta dal subentro a Pasquale Marino, dominato dai marchigiani, partendo dal tuffo di Bajic, servito da Saric. Sabiri da fuori è sempre insidioso, mentre il portiere ascolano Leali si oppone a Di Francesco. Al 26’ il gol della Spal, Missiroli per Floccari, sponda per Mattia Valoti, destro incrociato imparabile del capocannoniere biancazzurro. Di Francesco aziona Segre, sinistro e Leali tiene in partita in bianconeri. Il pari al 42’, Dionisi scarica per Bajic, a sinistra per D’Orazio, rasoterra per Sabiri che spiazza Berisha. Quindi è Floccari, che a 39 anni induce il portiere a un gran parata.
Nel secondo tempo, errore di Okoli, Dionisi serve Bajic, che non riesce a calciare. All’8’ D’Orazio centra, Bajic in acrobazia infila. Strefezza sveglia la Spal, Murgia però viene bloccato al momento del tiro. Dionisi sfiora il tris. Riprende la rumba estense, Segre calcia alto, Di Francesco (azionato da Strefezza) coglie la traversa, poi è Strefezza a essere insidioso. Allo scadere Bidaoui non sorprende Berisha. Comunque arriva la terza vittoria di fila, da urlo, per l’Ascoli. Che ha vette di gioco da playoff. In un girone ha realizzato 31 punti, infinitamente più della Reggiana e più performante del Pescara e anche del Pordenone.
Il calcio è strano, ci sono allenatori che arrivano rapidamente in Champions league, come Andrea Stramaccioni, quasi per caso, e altri che meritano ma neanche hanno una squadra da alta serie B. Andrea Sottil è stato un buon difensore centrale, dalla Fiorentina all’Atalanta, dall’Udinese al Catania. A Siracusa ha miracol mostrato, fu primo in serie C ma non salì solo per i debiti che portarono alla penalizzazione. Neanche dov’è stato esonerato ha realmente deluso, al Cuneo. A Livorno ha vinto il campionato, nel 2018, eppure preferì scendere a Catania, in una società peraltro altrettanto traballante. A Pescara ha sostituito Legrottaglie a luglio, è arrivato ai playout e li ha vinti ai rigori, sul Perugia. Ora ha battuto il Monza e il Vicenza, vinto a Pescara e fermato il Venezia.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”