di Vanni Zagnoli
D’attesa, come tante gare uno di coppa. Con il Chelsea a manovrare, nonostante sia fuori casa, e con l’Atletico Madrid più in difesa del solito. Strano perchè è in testa alla Liga, mentre i londinesi sono solo quinti, eppure l’attitudine delle squadre è diversa rispetto al teorico pronostico. Vincono gli inglesi e forse neanche loro ci credevano perchè generalmente i colchoneros sono tostissimi.
Si gioca a Bucarest, manovra tanto la formazione di Tuchel, anche a discreto ritmo ma all’infinito, senza creare grandi occasioni. Christensen alto, replica Suarez, scappa a destra per Lemar che non arriva. Oblak non ha problemi su un esterno sinistro di Marcos Alonso, il mancino preferito da Antonio Conte.
Lemar sbaglia l’assist per Suarez. Timo Werner per gli inglesi è il più attivo, non sorprende il portiere sloveno. Secondo tempo sulla stessa lunghezza d’onda, Mount per il Chelsea, replica Werner. Suarez conclude, Christensen si oppone. Si vede finalmente Joao Felix. Il ritmo scende, nessuno vuole prendere gol.
Si traccheggia tanto, i passaggi dei britannici sono il triplo, spesso però orizzontali. Resta sempre un pizzico di delusione quando i biancorossi sono così passivi, il cholismo è vincente da un decennio, con questa tattica.
Arriva la rete di Giroud, a metà frazione, l’arbitro Brych annulla subito, la posizione sembra nettamente irregolare eppure passano i minuti, almeno 3, la rovesciata del francese è splendida, certo è stato considerato il retropassaggio di Hermoso sul tocco di Mount. Esce Hudson-Odoi fra i blues (in maglia bianca), ha toccato molti palloni. A Stamford Bridge l’Atletico punterà a fare un gollettino per raggiungere i supplementari e magari vincere ai rigori o con un altro gol fortunoso, comunque non si getterà all’attacco in maniera scriteriata. Ha ragione il portoghese Futre, vice Pallone d’Oro quando l’Atletico vinse una coppa delle coppe, a fine anni ‘80: “Simeone ha cambiato la storia sostanzialmente perdente di questo club”. Ma anche Arrigo Sacchi: “Con tutto il potenziale anche offensivo che ha…”.
Nell’ultimo quarto di gara, per rendere l’idea, non arriva una sola occasione per i madridisti, anzi è Werner a calciare fuori da buona posizione. L’Atletico prende gol in casa da 7 gare di fila, in Liga, anche per questo Simeone era stato così difensivo. E’ mancata la garra del cholismo, il suo tremendismo.
Piace la disciplina tattica delle contendenti, l’attenzione alle posizioni, la linea dietro del Chelsea nel finale è a 5, a tratti. Adesso la bilancia della qualificazione è in equilibrio, 70 a 30. Perchè l’Atletico anche di rimessa un gol lo può trovare. Certo senza pubblico si potrebbe davvero abolire il gol doppio in trasferta, come chiedevano tanti allenatori.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”